nn. 12/20/37 Itinerario del Rinascimento: sulle tracce di Lorenzo Lotto nelle Marche

Itinerario del Rinascimento:
sulle tracce di Lorenzo Lotto nelle Marche

PRIMO GIORNO
VISITA ALLA MOSTRA ED ALLE CITTA’ DI MACERATA E RECANATI
MATTINO

Arrivo a Macerata

Rendez-vous con la guida presso la Rampa Zara, punto di salita/discesa dei pullman turistici, immediatamente a ridosso di Palazzo Buonaccorsi

Illustrazione della storia della città di Macerata dalle origini al contemporaneo

Basilica della Misericordia
Capolavoro del Vanvitelli Si tratta della più piccola basilica d’Italia. Edificata dal principio in un giorno, per una pestilenza, intorno ad una venerata immagine della Misericordia (pregevole opera del XV secolo attribuita allo Spagna) l’edificio conobbe uno spettacolare allargamento ad opera di Luigi Vanvitelli che la trasformò nell’attuale gioiello barocco per conto della famiglia Compagnoni Marefsochi, fino all’aggiunta del deambulatorio alla fine del XIX secolo che le donò la sua particolarissima architettura. All’interno capolavori pittorici di:
Francesco Mancini – tele relative alla vita della Vergine-
Sebastiano Conca – tele relative alla vita della Vergine-
Nel deambulatorio : ciclo pittorico divisionista di Biagio Biagietti con le bellissime storie della Vita della Vergine Maria. Nel contro altare la reliquia catacombale di Sant’Aurelia

Ingresso a Palazzo Buonaccorsi. Sede dei musei civici di Macerata.
Il  palazzo, edificato nel XVII secolo dall’architetto Giovanni Battista Contini, allievo del Bernini, per la potente famiglia dei Buonaccorsi, è uno dei più sfarzosi palazzi barocchi della città di Macerata che per diversi secoli fu la capitale pontificia della Marca . Il palazzo è stato adibito a sede dei musei civici e al suo interno conserva capolavori imperdibili:
1) Nelle suggestive cantine del Palazzo: visita al museo della carrozza. Con molti esemplari il percorso espositivo offre un panorama della storia della carrozza dal XVI al XX secolo Straordinari gli esemplari in esposizione che consentono di cogliere l’evoluzione del mezzo di trasporto dalla portantina fino alle soglie dell’automobile
2) Piano Nobile: Salone dell’Eneide. Si tratta di uno dei più sfarzosi ambienti barocchi marchigiani. Il salone fu voluto dal conte Buonaccorsi che sovrintese personalmente alla committenza dei dipinti ai più grandi artisti del momento con opere che illustrano l’epopea dell’Eneide. Il salone offre alla vista capolavori delle scuole veneta, bolognese e napoletana del primissimo ‘700.
3) Pinacoteca civica: tra i capolavori esposti opere dello Zuccari, Maratta, fiamminghi, Vernet, Nardi, fino alla Madonna con bambino capolavoro di Carlo Crivelli

Piazza della Libertà
Illustrazione del centro monumentale con la cinquecentesca Loggia dei Mercanti, il palazzo del Comune (nell’atrio reperti romani da Helvia Recina ed Urbs Salvia) e l’antico Palazzo sede dei governatori della Marca. Torre civica di Galasso Alghisi da Carpi con lo splendido orologio del 1568   (il cui originale verrà illustrato nel museo di Palazzo Buonaccorsi) con la sfilata dei Magi Chiesa di San Paolo eretta dai Barnabiti e facoltà di Legge di Macerata (XIII secolo)

Teatro Lauro Rossi Opera del Bibbiena 1765
Il teatro, edificato dal Bibbiena nel 1765 è uno dei più antichi e straordinari tra i teatri barocchi all’italiana della regione. Concepito come una piazza sulla quale si affacciano le balconate bombate dei palchi, conserva l’originale cavea a forma di campana che garantisce ancor oggi uno straordinario effetto acustico Aperto solo al mattino

Chiesa di San Filippo capolavoro di G.B. Contini allievo del Bernini 1697
La chiesa, tra gli edifici barocchi più suggestivi della regione, fu concepita dal Contini nel 1697 sul modello di sant’Andrea al Quirinale. Con la sua pianta ellittica bilancia in modo mirabile lo slancio delle colonne policrome che attorniano la chiesa con uno straordinario effetto avvolgente. La luce, che dall’alto è proiettata al centro dell’aula attraverso un mirabile gioco di specchi e madreperle poste nelle finestre sopra le volte, contribuiscono ad amplificare lo spazio in modo illusorio. Negli altari compaiono alcune tele di grande importanza tra le quali spiccano il San Filippo nell’altare maggiore e soprattutto la Crocifissione del Mancini.

Palazzi nobiliari del centro storico
Macerata, già capitale pontificia della Marca fino al 1698, vide le più importanti famiglie patrizie della regione edificare palazzi di prestigio sorti all’ombra di quelli del potere. Una breve passeggiata nel centro storico –tempo permettendo- permetterà l’illustrazione architettonica dei più significativi tra questi :
1) Palazzo dei Diamanti (sec XVI sul modello del più celebre palazzo ferrarese)
2) Palazzo Compagnoni Marefoschi (capolavoro del Vanvitelli)
3) Palazzo Costa ( capolavoro del Vici allievo del Vanvitelli)
4) Palazzo Ciccolini
5) Palazzo Ricci (dove nacque il celebre gesuita Matteo Ricci che evangelizzò la Cina)
6) Palazzo Mozzi

Santa Maria della Porta
L’edificio sorse nel XIII secolo in prossimità di una porta medievale oggi scomparsa. In esterno è visibile la sovrapposizione della struttura gotica ad una più antica chiesa romanica.

Sferisterio Capolavoro neoclassico di Ireneo Aleandri (1823)
Da piazza Mazzini si giunge quindi all’imponente struttura neoclassica edificata dall’architetto Ireneo Aleandri nel 1823 come Sferisterio e quindi adattata nel 1921 come arena lirica tra le più celebri d’Italia insieme a quella di Verona. L’effetto scenico dell’architettura neoclassica è assicurato dall’imponente colonnato interno e dalla struttura esterna che ricorda quella del Colosseo romano. Il colpo d’occhio per l’insieme architettonico è di sicuro effetto.

Imbarco in pullman
Ritrovo nel piazzale di Rampa Zara. Imbarco in pullman e partenza

Pranzo in locale tipico

POMERIGGIO
VISITA STORICO-ARTISTICA MONUMENTALE
ALLA CITTA’ DI RECANATI

 

Piazzale Gregorio XII Inizio del percorso di visita guidata.
Illustrazione della storia della città di Recanati dall’antica città romana di Helvia Recina ai giorni nostri.

Cattedrale di San Flaviano (XIV– XVIII secolo)
Visita alla cattedrale: soffitto ligneo del 1620 ( lungo 45 metri è tra i più bei soffitti intarsiati marchigiani con dipinti allegorici delle virtù , degli Apostoli e degli Evangelisti). Affreschi absidali del Carosio  (1634) coro ligneo del XVII secolo, organi del XVIII secolo. Tomba di papa Gregorio XII (unico pontefice, dopo Celestino V, ad avere abdicato in vita) e arche trecentesche dei vescovi recanatesi. Sancta sanctorum della cattedrale ( ove aperto) : tra le reliquie i sandali di San Francesco tessuti da Santa Chiara. Cappella del SS Sacramento costruita dall’architetto Carlo Orazio Leopardi ( prozio di Giacomo). Madonna dello Scaramuccia ( XVII secolo) e fonte battesimale, capoavoro bronzeo dei fratelli Jacometti.

Villa Colloredo Mels ed i capolavori recanatesi di Lorenzo Lotto:
Pala di Recanati (1506)
San Giacomo Trasfigurazione (1512)
Annunciazione (1527)
Ingresso alla pinacoteca civica di Villa Colloredo Mels. Ambientata nello splendido palazzo nobiliare recanatese, la pinacoteca ospita in alcune sale un confronto tra le personalità di Giacomo Leopardi e Lorenzo Lotto . Quindi visita ai quattro capolavori compiuti da Lorenzo Lotto per la città di Recanati: la Pala di Recanati ( polittico del 1506 di incomparabile bellezza), il San Giacomo Pellegrino, la Trasfigurazione ( 1512) e la celebre Annunciazione ( del 1527 è considerata uno dei più alti dipinti del Rinascimento italiano). Le opere recanatesi del Lotto furono le prime realizzazioni del grande pittore veneziano per la nostra Regione. In esse è possibile cogliere il passaggio dalla maniera veneto-lombarda della Pala di Recanati fino alle opere compiute dopo aver conosciuto Bramante a Loreto e da esso essere stato invitato a collaborare con Raffaello a Roma. Infine nel 1527 Lotto realizzò per Santa Maria dei Mercanti l’Annunciazione.

Mura sforzesche, Chiesa di S. Filippo, Chiesa di S. Anna, Palazzo Comunale, Torre Civica, Chiesa di S. Domenico
Passeggiata nel centro storico recanatese e illustrazione dei resti delle mura sforzesche. Lungo il percorso la visita toccherà la chiesa di San Filippo ( con importanti affreschi del Fanelli e splendidi capolavori lignei d’età barocca) ; la chiesa di Sant’Anna ( già degli Antici la chiesa racchiude una perfetta ricostruzione settecentesca della Santa Casa di Loreto con la replica dell’Annunciazione del Sansovino compiuta in stucco nel 1743); il Palazzo Comunale edificato nel 1873 in stile neoclassico e la Torre civica già del Borgo, cantata dal Leopardi( possibile , volendo, la salita all’interno). Chiesa di San Domenico (La chiesa è attualmente chiusa a causa del sisma . Nel caso riapra per marzo vedremo l’unico affresco di Lorenzo Lotto nelle Marche raffigurante San Vincenzo Ferrer) Bellissimo il portale rinascimentale del 1481, con leoni stilofori in pietra d’Istria di Giuliano da Maiano,

Teatro Persiani. Chiesa di S. Michele
Chiesa di San Michele edificata da Carlo Orazio Leopardi nella prima metà del ’700. Visita al teatro civico Persiani. Costruito a partire dal 1823 per ordine del conte Monaldo Leopardi il teatro, a quattro ordini di palco, conserva integre le sue stupende forme ottocentesche. Nella platea: illustrazione della vita e dell’opera di Monaldo Leopardi. Nel ridotto del museo è allestito il museo civico dedicato al grande tenore recanatese Beniamino Gigli. La sua formidabile carriera, tra le più alte del ‘900 musicale italiano, lo vide prima alla scala con Toscanini e quindi succedere a Caruso, nel 1920, al Metropolitan di New York. Tra gli oggetti esposti il cilindro ed il bastone da passeggio di Giuseppe Verdi e lo stiletto da legionario di Gabriele d’Annunzio. Splendidi i molti abiti vestiti dal cantante nella sua quarantennale carriera e interessante la breve stagione cinematografica (16 film) con Alida Valli.

Palazzo Venieri. Illustrazione della vita e dell’opera del Conte Monaldo Leopardi
Visita a Palazzo Venieri: capolavoro unico del primo Rinascimento concepito da Giuliano da Maiano nel 1472 con una splendida corte neoplatonica colonnata sul cui affaccio mozzafiato si può contemplare la rispondenza di un celebre passo della poesia “A Silvia” al paesaggio circostante. Giardini neoclassici annessi al palazzo.
Illustrazione della vita e delle opere del Conte Monaldo Leopardi:
* La giovinezza e la dilapidazione del patrimonio
* La costituzione della biblioteca “leopardiana”
* L’occupazione napoleonica dello Stato della Chiesa e di Recanati: gli ideali della Rivoluzione
* Lo sposalizio con Adelaide Antici
* L’estromissione dall’amministrazione e l’educazione dei piccoli Leopardi
* Tre volte Gonfaloniere
* I Dialoghetti , La Voce della Ragione e il legame con L’Ancien Regime
* Un reazionario davvero insolito: l’epistolario ed il rapporto con Giacomo

Palazzo Roberti. Chiesa di S. Agostino e chiostro quattrocentesco
Di seguito Palazzo Roberti, capolavoro del barocco recanatese, progettato da Ferdinando Galli detto il Bibbiena. Il Palazzo, anticamente sede dell’Accademia dei Diseguali, vide le prime manifestazioni del genio leopardiano di fronte alla nobiltà recanatese. Complesso di Sant’Agostino: edificata nel 1273 la chiesa, da cui provengono gli affreschi gotici visti in precedenza a Villa Colloredo, fu ristrutturata in stile barocco dal Bibbiena. Conserva all’interno alcuni capolavori di scuola urbinate di Filippo Bellini ( Martirio di san Lorenzo) ed un crocefisso quattrocentesco. Chiostro

Torre del Passero Solitario. Illustrazione della vita del Conte Giacomo Leopardi. Lo Zibaldone
Nel chiostro del complesso agostiniano sorge la celebre Torre del Passero Solitario. Di fronte a questa verrà scandita la vita del poeta dalla sua nascita a Recanati nel 1798 all’epilogo napoletano del 1837. Il Monticola Solitarius e Giacomo Leopardi. illustrazionee della biografia:
* La nascita e i fratelli Carlo Orazio e Paolina fino a Pierfrancesco
* I sette anni di studio matto e disperato e i primi scritti
* La visita di Pietro Giordani ed il tentativo di fuga
* Lo Zibaldone
* Il soggiorno romano a casa dello zio Carlo Antici
* La commissione ciceroniana dello Stella
* Il soggiorno Bolognese
* Il soggiorno fiorentino e pisano: l’incontro con il Manzoni
* L’ultima volta a Recanati
* Roma e quindi Napoli
* L’epilogo

Con lo sguardo all’Infinito. Vista sull’Infinito leopardiano, dall’ermo colle ai Monti Azzurri:
* La disputa tra gli antichi e i moderni
* Il pensiero Leopardiano: dalla teoria del piacere allo scontro con Rousseau
* Le tre forme del pessimismo leopardiano secondo lo Zumbini
* I primi canti: all’Italia, Sulla tomba di Dante, L’Infinito. La prima celebrità

Palazzo Antici
Illustrazione della casa natale di Adelaide Antici e delle scuderie. Le donne di Giacomo
* Vita di Adelaide Antici: l’educazione presso le monache clarisse osservanti
* Lo sposalizio con Monaldo
* Un’amministratrice integerrima
* Adelaide ed i piccoli Leopardi. Una pagina dallo Zibaldone “Ho conosciuto una madre…”
* L’epistolario con Giacomo
* Le donne di Giacomo: da Gertrude Cassi alla contessa Malvezzi fino a Fanny passando per Silvia e Nerina. L’amicizia con Ranieri.
* Il ciclo di Aspasia

Casa di Nerina
Le Ricordanze “ O Nerina, e non odo forse questi luoghi parlar di te?…Dove sei gita…? Che qui sola di te la ricordanza trovo dolcezza mia?

Sull’ermo colle. Le Operette Morali
Leopardi e la luna. Dall’idillio alla Luna, alle vaghe stelle dell’Orsa fino al “canto di un pastore errante nell’Asia”. Il “tramonto della Luna”. Le operette Morali e la visione filosofica del poeta. L’islandese e la Natura. Giacomo tra Schopenhauer , Nietzsche e Sartre.

Dov’era la siepe. I Grandi Canti
Il luogo dove secondo la tradizione Giacomo concepì l’idillio dell’Infinito. I suoi versi “veramente all’antica”: i grandi canti pisano-recanatesi

Resti lapidei della tomba.La Ginestra
Resti lapidei della tomba di Giacomo: illustrazione del soggiorno napoletano
* l’amicizia con Ranieri e la sorella Paolina
* “ Sull’arida schiena del formidabil monte sterminator Vesevo “
* Tra popolo e aristocrazia: lo scontro con gli spiritualisti : “ le magnifiche sorti e progressive”
* La Ginestra e il Tramonto della luna
* L’epidemia di colera e la morte di Giacomo: il giallo della tomba

Piazza del sabato del Villaggio Casa natale di Giacomo Leopardi.
Il mondo leopardiano dalla finestra dello studio:
*” La donzelletta vien dalla campagna ….”
* La casa di Silvia e la “faticosa tela”
La fortuna del poeta di Recanati

Fine della visita guidata al percorso leopardiano
Piazza del Sabato del Villaggio. Palazzo Leopardi Arrivo alla piazza del Sabato del Villaggio dove sorge la casa natale* di Giacomo Leopardi cosi come architettata dal prozio Carlo Orazio nel XVIII secolo. Chiesa di Santa Maria di Montemorello (dove Giacomo fu battezzato), casa di Silvia.

Fine della visita. Rientro in Hotel cena e pernottamento

 

SECONDO GIORNO
I GRANDI CAPOLAVORI DELLA MATURITA’ DEL LOTTO NELLE MARCHE:
CROCIFISSIONE, MADONNA DEL ROSARIO, PALA DI SANTA LUCIA

Arrivo a Monte San Giusto

Visita alla chiesa di Santa Maria in Telusiano ed alla Crocifissione
Visita alla chiesa di Santa Maria in Telusiano ed alla Crocifissione considerato il massimo capolavoro di Lorenzo Lotto e compiuta nel 1531. La chiesa, costruita per il quadro come mausoleo del Cardinale Bonafede -già vescovo di Chiusi le cui imprese furono cantate dal Machiavelli-offre al visitatore un effetto sorprendente capace, con le sue piccole dimensioni e la sua illuminazione, di dare l’impressione al visitatore di trovarsi sul Golgota con il Cristo. La Crocifissione è considerato il vertice dell’intera produzione del Lotto ed è certamente il soggetto più alto dell’intero Rinascimento italiano.

Visita a palazzo Bonafede. Reggia rinascimentale dopo Urbino e Loreto
Insieme alla Reggia di Urbino ed al bramantesco Palazzo Apostolico della Santa Casa di Loreto, Palazzo Bonafede –meno noto- rappresenta il più alto esempio di architettura rinascimentale nelle Marche. Probabilmente progettato da Antonio da Sangallo il Giovane tra il 1504 ed il 1508 per il potente cardinale Bonafede, generalissimo di Giulio II della Rovere e Vescovo di Chiusi, con l’evidente utilizzo del numero d’oro che ne garantì le divine proporzioni che ancora oggi si ammirano, il palazzo con la sua elegantissima corte, le sue sale mirabilmente affrescate, rappresenta uno dei vertici dell’architettura rinascimentale non solo nelle Marche. Purtroppo visibile solo limitatamente alla corte interna per via dei danni provocati dal sisma.

Partenza e arrivo a Cingoli
“il balcone delle Marche” La città, anche detta il “balcone delle Marche” per la sua suggestiva ed incredibile posizione panoramica merita un affaccio dal belvedere che domina la regione con una vista capace di spaziare da Fano a San Benedetto del Tronto.

Centro Storico. Casa museo di Papa Pio VIII. Museo Archeologico
Passeggiata lungo l’asse principale della città con illustrazione dei bei palazzi nobiliari ed alle antiche chiese tre e quattrocentesche. Ingresso nel cinquecentesco Palazzo Comunale e visita al bel museo archeologico con interessanti vestigia della civiltà picena e romana. Breve illustrazione della storia della città che diede i natali a Labieno (braccio destro di Cesare in Gallia) ed a papa Pio VIII (papa Castiglioni di cui, volendo, è eventualmente visitabile la casa natale con le vestigia di quello che fu uno dei pontificati più brevi della storia (marzo 1829 – novembre 1830)

Visita alla Madonna del Rosario
Al piano superiore del palazzo Comunale, visita alla Pala della Madonna del Rosario: altra altissima opera del maestro veneto nelle Marche la Madonna del Rosario offre una delle più geniali soluzioni per la realizzazione dei misteri mariani all’interno dei tondi concepiti nel roseto con un finissimo intreccio anche di significato tra rosa , rosa mystica e rosario. Opera cruciale, eseguita nel 1539, anche per il dibattito in merito alla presunta adesione del Lotto al messaggio luterano ed al suo ritorno al credo cattolico. Visita ai capolavori esposti nella pinacoteca tra cui alcuni della scuola camerinese.

Visita ala chiesa romanica di sant’Esuperanzio
Posta appena fuori la città la struttura è una delle più belle del romanico marchigiano. Il portale del XII secolo è tra i più suggestivi della regione, L’interno è dominato da un presbiterio longitudinale sopraelevato sotto il quale si apre la cripta del santo patrono. Interessanti alcuni affreschi del XIV-XV secolo superstiti nelle pareti della chiesa. Nella sagrestia si conservano interessanti opere tra cui un bellissimo polittico del XV secolo.

Pausa pranzo

Visita all’abbazia di Sant’Urbano Sec XI
L’abbazia compare già in un documento del 1033 mala struttura attuale è quella seguita ad un rimaneggiamento intervenuto nella prima metà del XIII secolo. Lo spazio liturgico interno è uno dei pochi ambienti superstiti che riflettano la riforma di Innocenzo III. L’aula dell’assemblea liturgica è infatti contraddistinta da un unico ambiente con volta a botte separato dal catino absidale da una particolare Jubè elegantemente decorata da archetti gotici. Da questa, con originale intuizione, un vano collega il catino absidale all’aula mediante un ambone sotto il quale si apre l’ingresso all’elegante cripta divisa in tre spazi distinti da elegantissime colonne. Splendidi alcuni capitelli, con interessanti sculture zoomorfe. Stupefacenti i giochi luminosii: da un foro posto sull’abside il 25 maggio, festa di sant’Urbano, un raggio di luce centra il foro per colpire un cerchio scolpito nella navata centrale.

Partenza e arrivo a Jesi

Visita alla città che diede in Natali a Federico II di Svevia

Piazza Federico II.
Visita alla Piazza del Mercato dove nel 1194 nacque da Costanza d’Altavilla l’imperatore Federico II di Svevia, “Stupor Mundi”. Visita alla cattedrale di San Settimio e ad i suoi capolavori. 

Palazzo della Signoria 1486
Tra più belle architetture del Rinascimento delle Marche il magnifico Palazzo della Signoria di Jesi costruito nel 1486 da Francesco di Giorgio Martini . All’interno una delle più straordinarie biblioteche storiche delle Marche ( a richiesta possono essere esibite ai visitatori alcune rarissime edizioni ivi conservate)

Passeggiata lungo l’asse principale della città
Illustrazione delle sue chiese e dei suoi bei palazzi nobiliari sei-settecenteschi.

Teatro Pergolesi
Visita allo splendido teatro settecentesco di Jesi dedicato al celebre musicista jesino Giovanni Battista Pergolesi. Edificato nel 1790 su progetto dell’architetto vanvitelliano Ciaraffoni e rivisto da Cosimo Morelli il teatro è uno dei più begli esempi dell’architettura mondana del XVIII secolo

Palazzo Pianetti. Visita al Museo Archeologico
Visita alla Pinacoteca civica di Palazzo Pianetti. Il palazzo progettato dal Valeri nel 1748 per i marchesi Pianetti è una delle più belle architetture rococò marchigiane e italiane. Celebre la Galleria degli Stucchi lunga 76 metri tra i più affascinanti esempi d’architettura settecentesca. Al primo piano : visita del Museo Archeologico: vestigia della Jesi romana; Al secondo piano : visita alla pinacoteca con i capolavori del Lotto

Pinacoteca di Palazzo Pianetti con i capolavori di Lorenzo Lotto
Visita ai capolavori pittorici della pinacoteca civica tra cui alcuni tra i massimi capolavori di Lorenzo Lotto nelle Marche:
A) Pala di Santa Lucia :tra i più alti capolavori del Lotto la Pala, completa della sua predella, venne realizzata nel 1532
B) Deposizione: compiuta nel 1512 subito dopo la collaborazione con Raffaello Sanzio alle stanze della Signatura, l’opera è una straordinaria affermazione di intenti artistici ed una dichiarazione polemica contro l’arte cortigiana
C) Madonna delle Rose o in Trono tra S. Giuseppe Girolamo e lunetta con S. Francesco che riceve le stimmate : compiuta nel 1526 la tavola è tra i massimi capolavori lasciati dal Lotto nelle Marche
D) La Visitazione: l’opera compiuta nel 1530-32 insiste sui soggetti mariani che il Lotto sviluppa nel pieno della propria maturità accentuando i dilemmi sulle proprie convinzioni religiose
E) L’Angelo annunciante e la Vergine annunciata : compiuta probabilmente tra il 1525-27 insieme alla più nota Annunciazione recanatese colpiscono per il loro cromatismo accentuato.

Rientro in Hotel. Cena e pernottamento

TERZO GIORNO
GLI ULTIMI CAPOLAVORI DI LORENZO LOTTO NELLE MARCHE:
LORETO ED ANCONA

Loreto

Rendez-vous con la guida al centro della piazza del Santuario, presso la fontana maggiore di fronte alla facciata della basilica.
Ritiro dei radio-auricolari (apparecchi attraverso i quali la guida parla ed il pubblico ascolta obbligatori sopra le due persone per le visite guidate all’interno della basilica al fine di non disturbare quanti raccolti in preghiera o le celebrazioni in corso).

Illustrazione della Santa Casa
Illustrazione della reliquia lauretana della Santa Casa:
Le pareti della casa della Madonna da Nazareth a Loreto nella versione della tradizione Le pareti della casa della Madonna da Nazareth a Loreto nella versione della storia.
Gli “angeli” del trasporto e la Madonna di Loreto patrona dell’aeronautica
Nel bosco del laureto: la struttura della Santa Casa secondo la tradizione, la storia, l’archeologia e la fede. I dipinti giotteschi e la croce di scuola pisana. I graffiti ed i simboli giudaici
L’altare degli Apostoli
La Madonna Nera dall’icona alla statua: abito e corone nella storia
Il santuario di Loreto dai Gesuiti ai Cappucini fino ai Patti Lateranensi . I pellegrini illustri
La basilica del XIV secolo
La prima basilica recanatese: resti archeologici dell’antica struttura quadrilatera del XIV secolo
Percorso architettonico –monumentale in esterno
Il percorso si snoderà intorno alla basilica, facendo tappa negli scorci più suggestivi del  complesso e illustrando le tappe della vicenda architettonica della basilica: 1471:
la basilica gotica di Paolo II edificata da Marino di Marco Cedrino veneziano1482:
gli interventi rinascimentali di Giuliano da Maiano (navata e tamburo) 1488:
le fortificazioni di Baccio Pontelli e l’imponente circuito del cammino di ronda 1499:
la cupola di Giuliano da Sangallo, allievo del Brunelleschi 1507:
Donato Bramante e il progetto del palazzo Apostolico per Giulio II della Rovere 1517:
Leone X dè Medici e la commissione del circuito fortificato di mura e bastioni a Sangallo il Giovane e Cristoforo Resse da Imola. Dalla difesa piombate alla difesa radente. 1571: Giovanni Boccalini da Modena e la facciata della basilica 1587:
Il monumento a Sisto V capolavoro dell’onomastica rinascimentale nelle Marche 1604:
La fontana maggiore capolavoro di Carlo Maderno. I bronzi degli Jacometti e i Borghese 1750:
Luigi Vanvitelli nella costruzione del campanile
Atrio della Sagrestia
Illustrazione della volta a stucco di Francesco Selva (1611) con le letture tipologiche dall’Antico Testamento rivolte alla Vergine Maria
* Capolavori pittorici dell’atrio: opere di Andrea del Sarto, Jacopo da Bassano, Guido Reni, Paolo Veronese, Alessandro Tiarini, Parmigianino, Pier Simone Fanelli.
Sala del Tesoro
Illustrazione della sala del Tesoro, vera cappella sistina del Santuario di Loreto, la cui volta fu affrescata da Cristoforo Roncalli detto il Pomarancio nel 1605:
* Illustrazione delle simbologie mariane dipinte della volta
* Le storie della vita della Vergine tra Profeti e Sibille e la Crocifissione
* Gli episodi dell’Antico Testamento e la loro lettura tipologica con le storie mariane
* Storia del Tesoro della Santa Casa di Loreto
Ingresso al museo
All’ingresso del museo le borse di ogni dimensione dovranno essere depositate negli appositi armadi e recuperate all’uscita. All’interno del museo non è permesso fotografare. Per ogni necessità la struttura museale dispone di servizi igienici per il pubblico visitante.
Si accede agli appartamenti dalla piazza tramite una doppia rampa di scale (gradini dolci).
Bozza della cupola
Storia degli affreschi della cupola lauretana: dagli affreschi del Pomarancio (1610) a quelli di Cesare Maccari (1884). Illustrazione degli affreschi con lo sviluppo della storia del Dogma dell’Immacolata capolavoro del Purismo e del Verismo italiani. Visita ai lacerti superstiti dell’antica cupola del Pomarancio ( Sala degli Evangelisti)
Iconografia lauretana
Illustrazione dell’iconografia della Madonna di Loreto e della Traslazione dal gotico (opera di Angiolillo Arcuccio, XV sec), al Rinascimento (Traslazione del Menzocchi, XVI sec), al Barocco (traslazione di J. Heins il Giovane, XVII sec).
Tesoro della S. Casa
La sala conserva i preziosi monili in oro, argento, corallo e pietre preziose donate dai pellegrini nel corso dei secoli e sopravvissuti ai furti napoleonico e del 1974. Tra i molti preziosi:
* Il reliquiario bizantino con la più antica effige nota della Madonna di Loreto
* Il crocifisso in cristallo di rocca, smeraldi e oro donato dal re di Spagna nel 1816
* Il collier in ametiste e diamanti dono di una dama dell’aristocrazia
* Gli incensieri di ambito mediceo in diaspro ed agata
* I paliotti ed i candelieri in corallo dono del principe Caracciolo di Avellino ( 1722)
* i doni dei pontefici: i rosari di Giovanni XXIII e di Giovanni Paolo II, la Rosa d’oro donata da papa Benedetto XVI.
* Calici in argento dorato del XVII e XVIII secolo, capolavori di oreficeria sacra
* La perla con la Vergine pescata nel Mar Rosso tornata a Loreto dopo il furto napoleonico
* Il topazio del re di Sassonia ( 1822)
Gli appartamenti pontifici
Le sontuose sale del palazzo apostolico, un tempo deputate all’accoglienza dei papi e dei principi pellegrini a Loreto, conservano integri i loro arredi originali ( preziosi mobilii dal XVI al XIX secolo). Salone degli Svizzeri (salone d’onore del Palazzo) con i dipinti del Foschi e gli sportelli dell’antico organo della basilica dipinti da Antonio da Faenza nel 1513. Stanza da letto di papa Giovanni XXIII con un capolavoro di Annibale Carracci e presepe pugliese del XVIII secolo.
Il museo ospita in questo periodo due dipinti di Vittore Crivelli tra i più belli del’400 nella Marca
Sale degli arazzi
Le sale contengono la celebre collezione lauretana degli arazzi tessuta a Bruxelles da Enrico Mattens sui cartoni di Raffaello Sanzio predisposti su committenza di Leone X dè Medici nel 1513 per la Cappella Sistina. Tra le diverse repliche degli arazzi di Raffaello la collezione di Loreto, tessuta nel secolo d’oro delle produzioni fiamminghe ( 1624) , è considerata tra le più prestigiose d’Europa. Illustrazione degli arazzi ( Storie degli Atti degli Apostoli) . Illustrazione dei meravigliosi paliotti tessuti tra il XVII ed il XVIII secolo. I dipinti del Pomarancio
Lorenzo Lotto Ultimi capolavori del Lotto per l’antica cappella del Coro
Una specifica sezione del museo è dedicata al grande pittore veneto Lorenzo Lotto che si spense a Loreto nel 1556 lasciando alla basilica i suoi ultimi otto capolavori un tempo dislocati nella cappella del coro. Una copia del “Libro di Spese diverse” rinvenuto negli archivi della Santa Casa, commovente diario del grande artista, è esposto nella sala. Ai capolavori lasciati dal pittore si sono aggiunte altre opere acquisite nel tempo dal Museo:
* Battesimo del Cristo (1544)
* Le nozze di Melchidech (1545-50)
* Cristo e l’Adultera (1548-50)
* Adorazione del bambino (1548-50)
* Presentazione ai Magi (1548-55)
* La caduta di Lucifero(1550)
* La Presentazione al Tempio (1555 testamento artistico del Lotto)
Ceramiche da spezieria
Certamente la più importante collezione del Museo è la straordinaria serie delle cinquecento ceramiche istoriate da spezieria donate dai duchi di Urbino al Santuario di Loreto intorno al 1571. Probabilmente uscite in gran parte dalla bottega di Orazio Fontana e dei Patanazzi di Pesaro, le straordinarie ceramiche espongono le Storie Bibliche, le Storie Greche, Romane e Sicule e le Metamorfosi di Ovidio.
Attenzione:
da aprile 2018 a seguito del cambio gestionale del museo, le opere delle collezioni lauretane verranno esposte a rotazione, Alcune opere inserite nel programma di visita potranno perciò non essere presenti, sostituite da altre.
Ingresso in Basilica
Usciti dal museo si farà ingresso alla basilica dal loggiato del palazzo Apostolico (in caso di sole o di pioggia il percorso è sempre svolto al riparo)
Cupola
vista dal vero degli affreschi della cupola del Maccari già illustrati nel bozzetto originale esposto al museo.
Rivestimento marmoreo della Santa Casa L’Aurea Domus del Rinascimento italiano: il rivestimento marmoreo della Santa Casa progettato dal Bramante e scolpito dal Sansovino:
* Illustrazione generale del capolavoro e dei suoi modelli ( l’Ara Pacis augustea)
* Quadri della vita delle Vergine: capolavori di Andrea Sansovino, Baccio
Bandinelli (allievo di Michelangelo), Nicolò Tribolo, Raffaele da Montelupo, Francesco da Sangallo, Domenico D’Aimo (Nascita, Sposalizio, Annunciazione,Visitazione e Censimento, Presentazione ai Magi ed ai Pastori, Dormizione, Storia della Traslazione della Santa Casa)
* Le dieci statue dei Profeti, capolavori dei fratelli Lombardo
* Le dieci statue delle Sibille, capolavori dei fratelli della Porta
* Le porte bronzee della Santa Casa dei Lombardo con le formelle cristologiche
* L’Annunciazione, capolavoro di Andrea Sansovino e pala della basilica
* I messaggi segreti dei marmi della Santa Casa : allegorie e concetti scolpiti nel marmo
Sagrestia di San Marco e gli affreschi del Melozzo da Forlì
La volta della sagrestia è considerata la massima espressione artistica pittorica del santuario di Loreto ed uno dei vertici della pittura italiana del ‘400. Illustrazione delle simbologie cristologiche degli affreschi di Melozzo (1477) e le influenze di Piero, Mantegna e Pinturicchio.
Cappella di Spagna
* Illustrazione dell’imponente altare neogotico scolpito in marmo da Barron Gonzalez nel 1884 con storie della spiritualità spagnola e di san Giuseppe
* Illustrazione degli affreschi pre – rafaelliti del Faustini con le storie della vita di San Giuseppe
Cappella dei duchi di Urbino
E’ tra i più alti capolavori rinascimentali del santuario, affrescata da Federico Zuccari e da Federico Barocci inseriti negli splendidi stucchi dei fratelli Brandani. La cappella è un compendio dell’arte rinascimentale urbinate dell’era roveresca seguita ai Montefeltro.
Sagrestia di San Giovanni e gli affreschi del Signorelli                                                                                     
* Illustrazione della volta e del tamburo della sagrestia affrescate nel 1481 da un giovanissimo Luca Signorelli da Cortona con gli Atti degli Apostoli.
* Le preziose tarsie di Benedetto da Maiano e artisti fiorentini
Cappella Polacca
Illustrazione della cappella molto cara al papa Giovanni Paolo II che vi si raccolse in preghiera in occasione di ogni pellegrinaggio a Loreto. Negli affreschi del Gatti episodi insigni della storia polacca.
Cappella Tedesca
Massimo capolavoro dell’arte dei Nazareni venne affrescata nel 1892 da Ludovico Seitz.
Autentico “trattato di mariologia scritto con il pennello” – come ebbe a dire papa Leone XIII – gli affreschi offrono un ‘esauriente illustrazione di tutti i temi mariani e delle loro relazioni tipologiche con l’Antico Testamento :
* Le profezie dell’Antico Testamento in merito ai temi mariani
* I misteri mariani ( Gaudiosi, Dolorosi e Gloriosi)
* Maria Vergine, Madre di Dio ,Compaziente, Mediatrice, Immacolata
* I Dogmi Mariani
* La splendida vetrata Il coro del 1907 capolavoro di ebanisteria neo gotica
Cappella Americana o degli aeronauti
La Vergine Maria nel secolo XX nell’opera dello Steffanina:
* Il Dogma dell’Assunta
* La Madonna di Loreto patrona mondiale dell’aeronautica
I mosaici lauretani
Nella navata centrale, presso ogni altare progettato nel 1775 da Andrea Vici allievo del Vanvitelli fungono da pala per ogni altare ben 16 mosaici di scuola vaticana compiuti per la basilica di Loreto tra il 1770 ed il 1830. Si tratta della più ricca serie di capolavori musivi mai compiuti dopo quelli della basilica di San Pietro a Roma con repliche magnifiche di capolavori celebri i capolavori bronzei L’arte toreutica toccò a Loreto uno dei suoi vertici nella fase finale del Rinascimento italiano e nella prima età barocca. Protagonisti di questo miracolo artistico furono i fratelli Lombardo che generarono una scuola con grandi allievi: Tiburzio Vergelli , Antonio Calcagni e i fratelli Jacometti. Tutta la scuola partecipò all’impresa della fusione delle porte bronzee del Santuario per il Giubileo del 1600. Il percorso bronzeo illustrerà:
* Le tre porte della basilica (1590-1610) illustrazione della trinità con formelle dell’Antico Testamento che offrono letture tipologiche nei riguardi della Chiesa Cattolica, dello Spirito Santo e del Figlio.
* Formelle del Monumento a Sisto V nel sagrato della Basilica

Fine della visita guidata

Pranzo in ristorante tipico

Partenza e arrivo ad Ancona
 
Visita alla cattedrale di San Ciriaco (1017)
Eretta tra il 996 ed il 1017 sulla scenografica cima del colle Guasco sopra le rovine del tempio greco dorico dedicato a Venere Euplea, il duomo di Ancona è un autentico capolavoro dell’arte romanico-bizantina . A croce greca con i soffitti trilobati di gusto veneziano il duomo conserva dei capolavori insigni della scultura paleocristiana nelle Marche e dipinti di altissimo pregio.

Anfiteatro Greco-romano. Palazzo del Senato
Passeggiata lungo le rovine della cavea dell’imponente anfiteatro greco-romano .Illustrazione dei mosaici visibili a 7 metri di profondità dall’attuale piano di calpestio.
Illustrazione dell’elegante palazzo del Senato risalente al XIII secolo

Museo Archeologico* Nazionale delle Marche
Il museo, ambientato nello splendido Palazzo Ferretti eretto nel 1540-66 da Sangallo il Giovane e dal Tibaldi ne conserva anche dei preziosi affreschi. Il palazzo conserva uno dei più bei musei archeologici d’Italia e consente di compiere un impareggiabile itinerario nelle Marche antiche passando per magnifiche testimonianze della civiltà villanoviano-picena, celtica ed ellenistico-romana. Percorrendo le diverse civiltà succedutesi ad Ancona e nelle Marche è possibile tracciare la storia della città dorica dalle sue origini alla caduta dell’impero romano. Tra i capolavori ivi esposti:
Per la civiltà picena (IX-III secolo a.C.):
Il guerriero di Numana
Gli oinokoe di uova di struzzo intarsiati dagli orafi etruschi (VIII-VII sec a.C)
Pettorali piceni bronzeo ed i maniglioni con il signore dei cavalli
I vasi greco attici: a figure rosse e nere costituiscono una delle raccolte più affascinanti d’Italia Di incomparabile bellezza, restituiti dalle necropoli numanati, i magnifici crateri, kilix. oinochoe recano dipinti molti miti greci
Gli avori e l’ambra: anche detto “popolo dell’ambra” sono straordinari i manufatti rivenuti nelle necropoli picene
Le iscrizioni picene: di estrema rarità la scrittura picena, con quella etrusca, rappresenta uno dei misteri dell’archeologia italiana
Le divinità picene: Marte , Demetra Diomede
Un popolo di guerrieri le armi picene : spade, lance, scudi, schinieri e gambali
Per la civiltà celtica (IV-III secolo a.C.):
Le tre corone auree di incomparabile bellezza insieme alle torques in oro raccontano del gusto dei Galli Senoni per i gioielli
Per la civiltà ellenistico-romana (III secolo a.C > II secolo d.C.):
città greca nell’ambito di quella romana, Ancona ha restituito delle sue necropoli del II e I secolo a.C. dei reperti di oreficeria di straordinaria bellezza oggi esposti nella nuova sezione-greco-romana dedicata alla “forma urbis” della città in particolare sotto Traiano che ne ampliò il porto che fu la sua base di partenza per la conquista della Dacia. Tra i reperti più spettacolari i tre letti funebri con i loro intarsi in avorio e bronzo, e le sculture in marmo (testa di Augusto)

Palazzo Bosdari. Pinacoteca Civica. San Francesco alle Scale
Visita alla Pinacoteca civica con i capolavori del Lotto :
Pala dell’Assunta (in san Francesco)
Pala dell’alabarda
Tra gli altri capolavori presenti in pinacoteca si segnalano la Pala Gozzi di Tiziano,la splendida Madonna con Bambino di Carlo Crivelli, ed ancora opere di Sebastiano del Piombo, Andrea Lilli e Guercino.

Piazza del Papa. Palazzo degli Anziani. Palazzo del Governo. Santa Maria della Piazza. Loggia dei Mercanti. Fontana delle 13 cannelle
La visita ad Ancona termina con una passeggiata lungo alcuni dei suoi luoghi simbolo . Scendendo lungo Via Pizzecolli si incontreranno il Palazzo degli Anziani capolavoro attribuito a Margheritone d’Arezzo ( XIII secolo) con magnifiche sculture bibliche, la vanvitelliana Chiesa del Gesù, con il suo pronao curvilineo di elegante classicità, la suggestiva chiesa di San Francesco alle Scale con il magnifico portale gotico di Giorgio da Sebenico ( 1454) tra i quali il bellissimo Palazzo del Governo (XV secolo) che con i suoi magnifici archi di trionfo invita all’ingresso nell’elegante “Piazza del Papa”, dal suggestivo impianto urbanistico scenografico fornito dalla quinta della chiesa di San Domenico e dalla statua di papa Clemente XII, per terminare con la chiesa di Santa Maria della Piazza, uno dei gioielli del romanico marchigiano e la Loggia dei Mercanti con la sua facciata gotica ancora di Giorgio da Sebenico ( 1451-59), Terminano il percorso l’elegante facciata neoclassica del Teatro delle Muse eretto nel 1827 dal Ghinelli e la Fontana delle 13 cannelle opera del Tibaldi (1559).

Fine dell’itinerario Rientro

COSTI DEL SERVIZIO DI VISITA GUIDATA
mezza giornata (HD) € 100,00 fino a 20 persone + € 2,00 per ogni persona aggiunta alla ventesima
intera giornata (FD)   € 200,00 fino a 20 persone + € 4,00 per ogni persona aggiunta alla ventesima

COSTI ACCESSORI
Si riportano le sole voci dei costi accessori (biglietti d’ingresso, noleggi ecc.). Il relativo importo, sarà comunicato in sede di contatto.
Macerata Biglietto unico per l’ ingresso a:                                                                                                     
Palazzo Buonaccorsi
Museo della Carrozza
Pinacoteca Civica
Sferisterio
Recanati. Biglietto unico per l’ingresso a:
Villa Colloredo Mels ed al Museo Beniamino Gigli
Monte San Giusto. Biglietto d’ingresso a:
Chiesa di Santa Maria in Telusiano (Crocifissione del Lotto) 
Cingoli. Biglietto d’ingresso a:
Palazzo Comunale (Madonna del Rosario del Lotto)
Casa Natale di Pio VIII  (l’ingresso non è essenziale ai fini del percorso. L’interesse alla visita di questo sito risiede tutto nella natura del gruppo. Si lascia la scelta ai partecipanti, tenendo conto che si raggiungerà Cingoli ad una certa ora e la visita alla casa del papa potrebbe eliminare quella a Sant’Esuperanzio)
Jesi. Biglietto d’ingresso a: 
Comulativo per Pinacoteca di Palazzo Pianetti (con i capolavori di Lorenzo Lotto) e Museo Archeologico
Teatro Pergolesi
Biblioteca storica di Palazzo della Signoria
Loreto. biglietto d’ingresso a:
Pontificio Museo della Santa Casa 
Noleggio radio auricolari (Gli apparecchi radio riceventi attraverso i quali la guida parla e ciascun componente del gruppo ascolta con il proprio auricolare sono obbligatori per la visita all’interno della basilica della Santa Casa)
Ancona. Biglietto d’ingresso a:
Museo Archeologico (consigliato)
Pinacoteca 
EVENTUALE NOLEGGIO DEI RADIO AURICOLARI PER L’INTERA GIORNATA
Qualora il gruppo voglia usufruire del noleggio dei radio auricolari (apparecchi radio riceventi attraverso i quali la guida parla e ciascun componente del gruppo ascolta con il proprio auricolare), è possibile noleggiare gli apparecchi.

  Ti potrebbero anche interessare: