n. 38 – Vanvitelli e vanvitelliani: percorso tra l’età Barocca ed il Rococò nella Marca di Ancona

Visita guidata all’Ancona Vanvitelliana
Percorso A – Durata: mezza giornata, mattino

La giornata è incentrata sulle testimonianze del Barocco e della grande stagione vanvitelliana che, nella metà del XVIII secolo, investì la Marca di Ancona ad opera del grande architetto olandese e dei suoi più o meno stretti seguaci quali il Vici, il Ciaraffoni, il Bernasconi il Marchionni e, non ultimo, il Valeri. Sulla scorta delle nuove necessità urbanistiche scandite dai principi dell’Illuminismo, fondati sul razionalismo e sul funzionalismo, sotto papa Clemente XII in Ancona si ebbe una vera e propria rivoluzione edilizia che trasfigurò il volto della città dotandola di strutture all’avanguardia ,-come la mole vanvitelliana ed il teatro – e di altre più classiche ma rimodulate secondo un nuovo canone estetico – come le porte urbiche, le chiese e le piazze-. Tale corrente non mancò di riflettersi anche nell’edilizia privata dando luogo alla ristrutturazione interna ed esterna di antichi palazzi che si dotarono di spettacolari scaloni d’ingresso e di magnifiche facciate. A questa corrente architettonica fu tangente una civiltà pittorica che ebbe in Carlo Maratta, nello stesso Valeri e in numerosi artisti che da Roma o da Bologna -come il Guercino, il Guerrieri o i Gentileschi- , dipinsero su commissione autentici capolavori per chiese e palazzi marchigiani Il percorso, incentrato sul tracciato urbanistico settecentesco, si concentra su questa particolare corrente artistica ed architettonica.
Purtroppo, essendo per la maggior parte chiusi o inaccessibili gli edifici di culto interessati dal percorso (sotto contrassegnati con l’asterisco) se ne potrà soltanto fornire un’illustrazione esterna.

Arrivo ad Ancona

Rendez-vous con il pullman nella Piazza del Senato di fronte alla chiesa dei SS Pellergino e Teresa

San Ciriaco
Visita alla cattedrale e, in particolare, alla cripta dei Santi Protettori anconetani. Al piano superiore illustrazione dell’altare vanvitelliano con la celebre Madonna che nel 1796 versò delle lacrime quasi a prefigurare l’incombete tempesta napoleonica, 

Chiesa dei ss. Pellegrino e Teresa* e Palazzo Ferretti
Illustrazione esterna della chiesa edificata nel XVIII secolo dall’architetto Bartoli con elegante pianta centrale sormontata da una cupola finemente rivestita di rame, . L’interno, purtroppo raramente accessibile, è adornato con pale d’altare del Morelli, Caccianiga e Solimena. Interessante un crocifisso ligneo bizantineggiante del XIII secolo. ed il vicino Palazzo Ferretti nel quale il Vanvitelli operò importanti interventi, 

Chiesa del Gesù
Visita alla chiesa del Gesù. La chiesa, edificata già nel ‘600 per i Gesuiti, fu rivista con geniale intuizione nella facciata dal Vanvitelli che la contraddistinse con un originalissimo ed elegante pronao curvilineo ad ordine gigante in pietra bianca d’Istria. All’interno -purtroppo non accessibile– capolavori di Sebastiano Conca, Orazio Gentileschi, Pellegrino Tibaldi e sculture dei fratelli Jacometti , 

San Francesco alla Scale
Benché di origini antichissime la chiesa a partire dal 1777 fu ingrandita superando le originali strutture quattrocentesche, La chiesa subì notevoli alterazioni a partire dal 1860 quando fu trasformata in ospedale che ne frazionò lo spazio interno. Tuttavia nel dopoguerra un accorto lavoro di recuperò le restituì le sue forme settecentesche. Al suo interno importanti dipinti, a partire dalla pala dell’Assunta, capolavoro di Lorenzo Lotto, opere di Pellegrino Tibaldi e Andrea Lili con una splendida Traslazione della Santa Casa di Loreto, 

Piazza del Plebiscito. Chiesa di San Domenico
Piazza del Plebiscito (o del Papa): la piazza dal punto di vista urbanistico è indubbiamente uno dei colpi d’occhio più straordinari che vi siano nelle Marche per la quantità, la grandiosità e l’eleganza dei palazzi rinascimentali e barocchi che vi si affacciano con un indubbio effetto scenografico. Complesso monumentale di papa Clemente XII. La statua colossale del pontefice benefattore della città, dello scultore berniniano Cornacchini ha sotto di sé due belle fontane ( dei decapitati e la Fontana di Piazza) e domina scenograficamente il dislivello della piazza stessa che, sullo sfondo si innalza culminando nel complesso monumentale della chiesa di San Domenico.
Chiesa di San Domenico: progettata nel 1763 dall’architetto romano Carlo Marchionni allievo del Vanvitelli, con la sua elegantissima facciata in pietra bianca d’Istria intervallata da raffinate colonne ioniche . domina la piazza “del Papa”. La chiesa, che all’interno ha un notevole impianto scultoreo del Varlè, aveva sull’alatre maggiore la Crocifissione del Tiziano (oggi in pinacoteca) e in un altare laterale una bella Annunciazione del Guercino.

Palazzo Jona
Scendendo dalla piazza verso il porto la mole angolare di palazzo Jona, già Bourbon, con le sue magnifiche architetture vanvitelliane denuncia già nelle forme delle porte e delle finestre la firma dell’architetto. Visita alla vicina chiesa di San Biagio, 

Pinacoteca civica
La visita all’Ancona vanvitelliana procederà con l’ingresso alla pinacoteca civica di Palazzo Bosdari di cui si visiteranno i piani relativi alle opere che vanno dal XIII al XIX secolo, Particolare attenzione verrà dedicata ai capolavori del XVII e XVIII secolo, tra i quali spiccano quelli del Maratta e del Guercino, provenienti dalle chiese anconetane che, in buona parte, si saranno visitate soltanto in esterno. Tra le opere oggetto di visita:
Neri di Bicci:
• Madonna con Bambino
Olivuccio da Ciccarello:
• Vergine incoronata
• Madonna dell’Umiltà
• Dormitio Virginis
• Circoncisione
Carlo Crivelli
• Madonna con Bambino: da considerare tra i sommi capolavori dell’artista
Girolamo Dente detto di Tiziano (allievo):
• SS Francesco, Leonardo e Marco
Tiziano Vecellio:
• Crocifssione
• Pala Gozzi
Sebastiano del Piombo
• San Francesco d’Assisi
Lorenzo Lotto
• Pala dell’Alabarda
Spadarino:
• Elemosina di San Vincenzo di Villanova
Andrea Lilli
• Storie della vita di San Nicola da Tolentino
• Frammenti della pala di sant’Agostino con la celebre vista di Ancona
• Crocifissione
Carlo Maratta
• Ritratto di papa Clemente IX
• Ritratto di Alessandro VII
• Madonna con san Nicola da Bari
Francesco Barbieri detto il Guercino:
• Santa Palazia
• Immacolata Concezione
Giovanni Battista Salvi Il Sassoferrato
• Madonna
Antonio Zanchi
• Isacco e Giacobbe
Francesco Podesti:
• Cartoni per gli affreschi di Villa Torlonia
• Il Giuramento degli Anconetani

Museo della Città (visita facoltativa)
Usciti dal museo è opportuna, per questo percorso,  la visita al Museo della Città. Per quanto concepito in modo didattico e privo di oggetti e collezioni storiche autentiche in esposizione, il museo è di grande interesse per la comprensione storica, urbanistica e culturale in particolare dell’Ancona clementina.

Chiesa del SS Sacramento
L’edificio costruito in stile borrominiano , soprattutto nel campanile, chiaramente ispirato a quello di sant’Ivo alla Sapienza a Roma, fu costruita in stile vanvitelliano dall’architetto fanese Francesco Maria Ciarrafoni nel 1771. L’interno, che originariamente ospitava gli arazzi del Rubens, ha dipinti dell’anconetano Podesti e statue del Varlè.

Porta Pia
Edificata da Filippo Marchionni (figlio di Carlo) nel 1787 la porta monumentale in stile barocco rappresentava la degna appendice d’ingresso alla città dopo la mole del Lazzaretto vanvitelliano. Di eleganti forme classiche ad un fornice, l’arco d’ingresso – con elementi architettonici in ordine gigante – costituiva l’adeguato coronamento al piano di rinnovamento settecentesco della città

Mole Vanvitelliana
La visita all’Ancona Vanvitelliana avrà termine con l’ingresso alla Mole Vanvitelliana, sommo capolavoro del grande architetto olandese nella sua esperienza marchigiana, Edificata da Luigi Vanvitelli nel 1734 in forma pentagonale, forse a ricordare il porto traianeo di Ostia Antica, la mole è una delle più belle architetture legate al funzionalismo ed al razionalismo illuminista che il secolo XVIII abbia prodotto, Geniale nella semplicità essenziale e robusta delle sue forme, .incredibile nelle sue immense dimensioni, la struttura è un complesso architettonico dal sapore mitteleuropeo senza uguali in Italia, Al centro si erge l’elegante tempietto di San Rocco, in pietra bianca d’Istria a coronamento del complesso monumentale

Visita guidata alla Jesi settecentesca: la scuola vanvitelliana all’opera
Percorso B – Durata: mezza giornata, pomeriggio

Un eccezionale percorso settecentesco verrà proposto nella visita pomeridiana alla città di Jesi che, nel XVIII secolo, fu oggetto di un piano di ristrutturazione architettonica senza precedenti, La ristrutturazione, oltre a toccare praticamente tutti i palazzi nobiliari della città ed a edificare nuove sezioni urbane – come il Corso principale con le sue chiese e l’elegantissimo  Arco Clementino –  ha al suo vertice due costruzioni tra le più importanti del settecento marchigiano: il teatro Pergolesi e Palazzo Pianetti. Quest’ultimo, dotato della celebre “galleria” lunga settanta metri ed  ispirata a quella degli specchi di Versailles, lascia stupito il visitatore. Le sale dell’appartamento nobile dipinte dal Lazzerini con un ciclo dedicato all’Eneide,  illustrano come meglio non si potrebbe il gusto del patriziato pontificio nel suo innocuo amore per i classici, . Filo conduttore tra i palazzi e le chiese jesine sarà l’opera architettonica e pittorica del grande Domenico Valeri che, su indubbia ispirazione vanvitelliana, eresse e dipinse qui alcuni tra i suoi più interessanti capolavori

Rendez-vous con la guida a Jesi in Viale della Vittoria (c/o Via Rinaldi. circa 100 metri prima del ponte sopraelevato che transita sopra il viale). Breve tratto in salita –circa 150 metri- da fare a piedi (un tratto con scalinata)

Passeggiata nel centro storico e visita esterna ai palazzi settecenteschi di Jesi
Il percorso avrà inizio da Porta dei Bersaglieri e , lungo l’antico decumano, transiterà di fronte ai magnifici palazzi settecenteschi della città. In particolare saranno toccati:
• Palazzo Marcelli Flori
• Palazzo Baldeschi Balleani
• Palazzo Ripanti

Cattedrale di San Settimio
Visita alla cattedrale costruita nel XIII secolo ma completamente rifatta nel 1741 dal Barrigoni:
• Pregevole Madonna con bambino del XV secolo,
• Scultura marmorea di scuola forse berniniana del XVII secolo
• Dipinti di Sebastiano Conca, Filippo Bellini, Unterbergher
• Splendidi leoni del 1227 in marmo rosso di Verona dell’antico protiro
• Leggio con i simboli degli Evangelisti ricavato da un’ara romana
• Fonte battesimale del XV secolo dove fu battezzato Giovanni Battista Pergolesi

Piazza Federico II
Nela piazza potranno essere forniti alcuni cenni sul grande imperatore che vi nacque da Costanza d’Altavilla nel 1194

Museo Diocesano
In piazza Federico II si può accedere agli ambienti dell’antico Ospedale di Santa Lucia oggi sede del Museo Diocesano che raccoglie preziose opere provenienti dalle chiese jesine oggi chiuse e sconsacrate a seguito delle requisizioni napoleoniche e dell’Unità d’Italia. Tra i capolavori esposti:
• Sala d’ingresso: dipinti del celebre pittore settecentesco jesino Valeri
• Statua lignea del Cristo del XIII secolo
• Antonio Bellinzoni da Pesaro (1440) : Madonna ed angeli
• Eusebio di San Giorgio opera del 1504
• Opere del pittore jesino Antonio Sarti ( inizio del XVI secolo)
• Capolavori di oreficeria sacra dal XVI al XIX secolo
• Magnifica croce lignea processionale dipinta in oro zecchino con storie bibliche
• Opere dei sec XVI-XVII di Ercole Ramazzani, P. Fanelli , C. Ridolfi, Sassoferrato

Passeggiata nel centro storico e visita esterna ai palazzi settecenteschi di Jesi
• Palazzo Colocci
• Palazzo Ghiesleri
• Palazzo Ricci

Teatro Pergolesi
Ingresso al Teatro intitolato al musicista jesino Giovanni Battista Pergolesi . La struttura è una delle più belle e suggestive, oltre che antiche, del suo genere nelle Marche. A coronamento di un rinnovato impianto urbanistico settecentesco operato dai più brillanti architetti di scuola vanvitelliana, il teatro fu progettato e costruito nel 1790 dall’architetto Ciaraffoni e dallo jesino Grilli, con l’approvazione di Cosimo Morelli. Il pittore Felice Giani fu autore della magnifiche storie di Apollo che adornano l’interno dell’edificio, mentre il sipario, dipinto nel 1850 dallo Jesino Mancini illustra l’ingresso di Federico II a Jesi nel 1216. A quattro ordini di palchi la struttura conserva integro il suo fascino settecentesco.

Palazzo Pianetti. Pinacoteca civica
La visita ha termine in uno dei più suggestivi palazzi della città e tra i più alti capolavori del rococò nell’Italia centrale. Palazzo Pianetti fu infatti edificato nel 1748 dall’architetto jesino Valeri. I percorsi, all’interno della struttura sono sostanzialmente due:
A) Dedicato al palazzo in se stesso
B) Dedicato alle raccolte d’arte in esso custodite

Palazzo Pianetti: la più importante struttura rococò nelle Marche. Il Giardino. La Galleria. Gli appartamenti. I soffitti affrescati con l’Eneide
Il percorso A (che in ogni caso verrà svolto contestualmente a quello B) si concentra sul patrimonio artistico costituito dal valore architettonico dell’edificio, e precisamente:
1) Il magnifico giardino all’italiana, con statue settecentesche del padovano Bonazza. che rappresentano divinità ed allegorie le quali, nel reciproco rapporto e collocazione, costruiscono un meraviglioso ed integro percorso allegorico.
2) La galleria rococò: lunga oltre 70 metri e ideata forse sul modello rivisto e corretto della Galleria degli Specchi della reggia di Versailles, è certamente il paradigma architettonico che meglio esprime il rococò nell’Italia centrale. Lungo la galleria, preziosamente decorata di stucchi e dipinti con tenui tonalità rosee e celesti, si svolge in realtà un luminoso percorso illuminista, davvero unico nel suo genere, che porta l’uomo, dotato delle virtù aristoteliche, alla conquista del tempo e dello spazio attraverso le scienze e le arti.
3) Le sale che costeggiano la galleria hanno dipinte nelle loro volte le storie dell’Eneide virgiliana compiute nel 1783 dal pesarese Placido Lazzerini e da Carlo Paolucci. L’impresa costituisce, insieme alla galleria dell’Eneide di Macerata, uno dei più suggestivi e interessanti cicli pittorici “laici” della nostra regione.
4) Gli appartamenti nobiliari ricavati nel secondo piano dell’edificio dopo lo sposalizio di Vincenzo Pianetti con Virginia Azzolino di Firenze  costituiscono uno dei più sfarzosi ambienti tra le case patrizie di Jesi

Passeggiata lungo il Corso
La passeggiata lungo il Corso offrirà l’opportunità di osservare la concezione prospettica a “cannocchiale”   del piano urbanistico caratterizzato dalla linea retta del Corso su cui si affacciano in modo ordinato e simmetrico chiese e palazzi nobiliari.

Chiesa di San Giovanni Battista
Di origine antichissima ( è menzionata in un documento del 1221) venne trasformata dai filippini, che introdussero il barocco nelle Marche, in una chiesa tipicamente legata alla Controriforma seicentesca.
All’interno si possono ammirare la :
• Sedia appartenuta a San Filippo Neri
• Cristo attribuito a Pietro da Rimini ( 1333 circa)
• Varie opere pittoriche del Sarti, Duti, Massi
Breve passeggiata fino al monumento dedicato al Pergolesi ed alla chiesa romanica di San Nicolò.

Chiesa delle Grazie
La chiesa che architettonicamente ha una suo pendant con quella di San Giovanni Battista custodisce al suo interno un capolavoro del Valeri e, nelle cappelle laterali, un ciclo sui misteri della vita di Cristo del Lanci (1759)

Arco Clementino. Chiesa di San Francesco da Paola
Il percorso termina con la visita all’arco Clementino, eretto nel 1734 dall’architetto Valeri in onore di papa Corsini, Punto d’arrivo e di partenza alla Jesi settecentesca l’arco, che apre la prospettiva all’elegante Corso jesino, con i suoi bei palazzi settecenteschi, introduce anche alla possibilità di accedere ad alcuni capolavori pittorici del Valeri custoditi nella chiesa extra moenia di San Francesco da Paola e di quella di Santa Lucia.

Fine del percorso

COSTI DEL SERVIZIO DI VISITA GUIDATA
Mezza Giornata (HD) : A o B € 100,00 fino a 20 persone + € 2,00 per ogni persona aggiunta alla ventesima
Intera Giornata (FD) : A + B € 200,00 fino a 20 persone + € 4,00 per ogni persona aggiunta alla ventesima

COSTI ACCESSORI
Si riportano le sole voci dei costi accessori (biglietti d’ingresso, noleggi ecc.). Il relativo importo, sarà comunicato in sede di contatto.
Pinacoteca civica e Museo della Città di Ancona(il biglietto alla pinacoteca consente anche l’ingresso al museo della città)
Ancona: Ingresso alla Mole Vanvitelliana
Jesi: Biglietto d’ingresso a  Palazzo Pianetti Il Museo si divide in tre ambiti (museo archeologico, pinacoteca, appartamenti con arte moderna)
Jesi: Ingresso al Museo Diocesano
Jesi: Ingresso al Teatro Pergolesi
Jesi: Ingresso e costo del coadiuvante bibliotecario  per l’accesso e la mostra dei volumi della Biblioteca Planettiana alle persone in visita: (La illustrazione, è svolta da una guida interna della biblioteca, ed ha una durata di h 1,00)

RADIO AURICOLARI
Qualora il gruppo voglia usufruire del noleggio di radio auricolari (apparecchi radio riceventi attraverso i quali la guida parla e ciascun componente del gruppo ascolta con il proprio auricolare), è possibile noleggiare gli apparecchi per la mezza o l’intera giornata facendone richiesta alla Cum Duco.

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