n. 51 – Percorso archeologico. Ancona – Urbisaglia – Fiastra – C.da Rancia

Mattino: alla scoperta della civiltà italica dei Piceni
Visita guidata al Museo Archeologico Nazionale delle Marche
ed all’Ancona greco-romana
Durata h 3,00

La giornata è incentrata sulla scoperta delle Marche antiche: dalle prime testimonianze umane rinvenute nella nostra regione fino all’affermazione della civiltà dei Piceni per terminare – dopo la sconfitta di Ascoli, metropoli dei Piceni, nel 268 a.C. – con il lento ed inevitabile assorbimento dell’Ager Picenus nel corpo immenso della Repubblica prima e dell’Impero poi. Il viaggio, tra i più avvincenti percorsi archeologici che si possano fare nelle Marche e in Italia in generale, condurrà i ragazzi alla scoperta degli usi e dei costumi dei loro antenati e dei popoli con cui essi, nella loro millenaria parabola, vennero in contatto –come i Greci, i Galli e gli Etruschi- evolvendo e importando stili ed oggetti di grande rilievo artistico . I Piceni infatti, temutissimi dai romani, svilupparono una civiltà pastorale e guerriera che raggiunse, tra il VII ed il V secolo a.C elevati livelli socio-culturali ed artistici oggi testimoniati dagli ingenti ritrovamenti nelle necropoli marchigiane che, adeguatamente esposti all’interno del Museo Nazionale Archeologico delle Marche, consentono un itinerario senza pari di questa civiltà . Il percorso porterà anche ad illuminare le presenze greche, etrusche e galliche, particolarmente nel periodo ellenistico relativamente al quale i ritrovamenti di oggetti di raffinatissima oreficeria  testimoniano un elevatissimo status di potenza ed opulenza. Il percorso del mattino avrà termine con la sezione romana del museo che sarà propedeutica alla visita dell’Ancona greco-romana ed ai suoi straordinari documenti superstiti come l’anfiteatro e l’Arco di Traiano. Tuttavia il capitolo dedicato alla civiltà romana avrà il suo momento nel pomeriggio con la visita al più grande parco archeologico della nostra regione, quello di Urbisaglia, che consentirà di comprendere come ogni città dell’impero riflettesse in piccolo,  quella di Roma, replicando al loro interno quel codificato paesaggio urbano caratterizzato dalle  terme, dai templi, dalle basiliche, teatri ed anfiteatri , dai monumenti funebri e dalle domus erette intorno ai fori sorti, in genere, nell’intersezione di cardi e decumani della Flaminia e della Salaria.

Arrivo ad Ancona

Rendez-vous con il pullman nella Piazza del Senato di fronte alla chiesa dei SS Pellergino e Teresa

h 09,30 Museo Archeologico Nazionale delle Marche. Introduzione storica.

Ancona nel mondo antico. Il Museo Nazionale Archeologico delle Marche, uno dei più bei musei archeologici d’Italia, ubicato nello splendido Palazzo Ferretti – capolavoro del tardo Rinascimento progettato da Pellegrino Tibaldi e quindi rivisto dal Vanvitelli- consentirà un’esposizione guidata del percorso storico delle Marche antiche.  Un viaggio eccezionale , ricco di testimonianze, dai primordi della presenza umana nella regione per giungere quindi ad un approccio privilegiato con la  civiltà italica dei piceni – dal loro arrivo nelle Marche fino all’occupazione romana – nel contempo portando uno sguardo sulle civiltà “tangenti”- come quella ellenistica , gallica ed etrusca – che la parabola picena intersecarono.

A

Le origini paleolitiche di Ancona e nelle Marche

Le più interne alture rocciose delle valli dell’Esino e del Chienti al pari di quelle del Monte Conero, sulle cui propaggini settentrionali Ancona sorse,. furono abitate dall’uomo sin dalle epoche più remote. Il percorso guidato (che è anche un cammino ricalcante l’evoluzione umana nelle Marche) offre tra le più avvincenti testimonianze litiche dell’uomo rinvenute nella regione tra le quali spiccano in particolare:
• Illustrazione della splendida Venere dei Frasassi (27.000 a.C.)
• Ciottolo inciso: donna e testa di cervo da Tolentino (10.000 a.C.)

BI

l X secolo a. C : l ’esodo piceno

Ad Ancona le testimonianze di un insediamento risalente al Bronzo Finale vennero rinvenute sul colle dei Cappuccini e sono di grande interesse sia per la storia della città che per la stessa storia della civiltà  nella nostra regione. I resti del centro abitato sono interessanti anche in quanto derivanti da un centro abitato. In particolare verranno illustrati: 
Resti ceramici del Bronzo Finale 
Ceramiche daunie dipinte

C

La civiltà picena ed il periodo orientalizzante. Religione. Scrittura. Società. Il mondo delle donne. Il mondo degli uomini. Industria. Un popolo di guerrieri

Il museo archeologico di Ancona è tanto più interessante quanto principalmente dedicato alla civiltà italica dei Piceni che fu il gruppo etnico antico dal quale i marchigiani discendono. Il museo rappresenta in maniera esaustiva le testimonianze più rilevanti di questa civiltà che conobbe il suo apogeo culturale tra il VII ed il V secolo a.C. (periodo orientalizzante) in cui i suoi rapporti con le civiltà etrusca e celtica si manifestarono attraverso scambi artistici straordinari. Oltre ai reperti rinvenuti ad Ancona il museo raccoglie i ritrovamenti che, in ambito regionale, meglio ci illustrano questa affascinante civiltà italica di cui Ancona, Numana, Ascoli dei Piceni, Pitino, Cupra Marittima e Cupra Montana, furono i centri noti:
Le iscrizioni picene: una lingua italica assolutamente ignota
La religione picena: Diomede, Marte, Ercole, i cavalli e le anatre
La Pica sacra a Marte: armi, scudi, spade, elmi di un popolo guerriero
Le libere donne picene: sepolte con le armi su carri da guerra
I ricchi corredi femminili: rocchetti, fusaiole, collane, bracciali e fibule
La ceramica geometrica picena bruna e rossa  orientalizzante
Le magnifiche uova di struzzo da Pitino un mistero lungo 3000 anni
I monili da Numana: la raffinata arte bronzea italica
Il popolo dell’ambra: monili, fibule e oggetti d’ambra
La scultura: il guerriero di Numana
I clan: i bastoni di comando

D

            I piceni di fronte alla Grecia Classica. La fondazione di Ancona. I ritrovamenti di alcune tra  le più belle ceramiche attiche d’Italia

Nel VI-V secolo la vicina città ed il porto di Numana misteriosamente prevalse sul porto di Ancona nel commercio con la Grecia classica. I corredi funebri rinvenuti nelle inesauribili necropoli alle pendici del Conero hanno lasciato gli archeologi a bocca aperta per la ricchezza e la bellezza dei corredi, soprattutto per le magnifiche ceramiche attiche considerate tra le più belle ed importanti tra quelle rinvenute in Italia. Tra i reperti esposti, con cicli legati alla mitologia greca opera dei più grandi artisti del quartiere Ceramico di Atene:
I vasi attici a figure nere : crateri kilix, anfore,hydrie, olpe, oinchoe ecc
I vasi attici a figure rosse : crateri kilix, anfore,hydrie, olpe, oinchoe ecc

E

Il mondo ellenistico e le splendide testimonianze anconetane.

Nel IV secolo a.C. Dioniso Tiranno di Siracusa, desiderando estendere il suo potere commerciale ad oriente e nel contempo di liberarsi dei suoi oppositori interni, promosse la colonizzazione e la fondazione di una colonia nel mare Adriatico. Fu cosi che nel IV secolo a.C. un gruppo di greci Dori Siracusani fondarono la loro colonia sui preesistenti insediamenti piceni battezzandola “Ankon” e edificando sul Guasco un tempio dedicato a Venere Euplea:
In seguito Ancona sarà a pieno titolo inserita tra i più importanti porti del mondo ellenistico che con i Diadochi, dopo la morte di Alessandro, divennero padroni del Mediterraneo orientale. L’opulenza, la raffinatezza e la bellezza dei reperti provenienti dalle necropoli anconetane esposti nel museo ce lo dimostrano. In particolare verrà svolta la: 
• Illustrazione dei 3 letti funebri ed i loro splendidi accessori eburnei
I raffinati corredi delle tombe: i monili d’oro e i magnifici oggetti in argento
Ricostruzione del tempio di Venere Euplea sulla cima del Guasco

F

Il piceno di fronte all’invasione celtica: i Galli Senoni

Nel IV secolo a.C.  mentre i Dori fondavano Ancona, i Galli Senoni invasero le Marche spingendo i piceni dal fiume Foglia al fiume Esino. I Celti si guardarono dall’invadere anche la colonia greca di Ancona al fine di poter commerciare, attraverso la città, con il Mediterraneo orientale. I celti restano celebri per la loro capacità di lavorazione dell’oro. Il museo conserva al suo interno tra i più splendidi manufatti aurei prodotti dai Galli Senoni rinvenuti nelle necropoli marchigiane della Vallesina:
Le corone auree di Montefortino, le preziose torques auree ed i vari monili (i reperti di oreficeria del ciclo gallico di Montefortino costituiscono le più belle collezioni auree dell’intero museo archeologico).
Armi e corredi celtici
Frontone con ciclo di statue in terracotta di tempio italico

G

La sconfitta picena del 268 a.C.. Il Piceno nell’orbita romana dal Principato di Augusto a quello di Traiano

Dopo la battaglia del Sentino (295 a.C.) nella quale i Piceni ed i Romani vinsero i Galli Senoni, Roma, nel 268 a.C., sottomise la nostra regione a seguito di un cruento assedio di Ascoli. Fu cosi che il Piceno entrò nell’orbita romana. Tuttavia Ancona, che non si schierò con le popolazioni autoctone, rimase una città “greca” e per tutto il periodo repubblicano assorbì la civiltà ellenistica irradiata dal Mediterraneo Orientale.. Ancona divenne effettivamente “romana” solo con il principato di Augusto che la inserì nella V Regio. Del periodo imperiale, tuttavia, la città conobbe il momento più alto con Traiano, che la utilizzò come porto di partenza per le guerre in Dacia munendone il porto. Magnifiche, nel museo, le testimonianze di età romana:
Epigrafi funerarie e iscrizioni in marmo
Statue e teste di età imperiale : Augusto capite velato
Sarcofagi del III-IV secolo d.C. il magnifico sarcofago del Vinaio
Calco della colonna traiana in cui è visibile Ancona con i suoi monumenti
Affreschi, Mosaici ed emblemata dall’Ancona romana
L’Arco di Traiano ad Ancona capolavoro di Apollodoro di Damasco
• Ancona in Catullo e nelle Satire di Giovenale

Visita all’Ancona Greco-Romana. Il Foro e l’anfiteatro greco-romano

Appena usciti dal Museo Archeologico verrà illustrato quanto resta del colonnato che anticamente doveva circondare la piazza del foro (attuale piazza del Senato) per proseguire con una splendida passeggiata con la visita delle rovine dell’imponente anfiteatro greco-romano. Il percorso illustrerà: 

Arco Bonarelli: già Porta Pompae  era l’ingresso gladiatorio e d’onore dell’anfiteatro. Dalle sue dimensioni si possono intuire le originali proporzioni dell’anfiteatro romano capace di almeno 10.000 spettatori
Illustrazione degli splendidi mosaici con iscrizione dedicatoria e piscina
Vista dei poderosi contrafforti cementizi in opus reticulatum che sostenevano l’imponente cavea dell’anfiteatro di cui saranno anche visibili la curva ellittica e le arcate di sostegno delle gradinate
• Illustrazione della cavea e del lato a mare della struttura con la porta simmetricamente opposta a quella di pompa

Passeggiata al Porto e illustrazione dell’Arco di Traiano dal vivo

Visita all’Arco di Traiano attribuito ad Apollodoro di Damasco. Il porto traianeo

12,30 Pausa Pranzo

 

Pomeriggio: la civiltà romana nella V Regio Augusta
Visita guidata all’antica città romana di Urbs Salvia ed a Santa Maria di Chiaravalle di Fiastra
Durata h 3,00

Visita al parco archeologico di Urbisaglia : è quest’ultimo il più grande parco archeologico delle Marche e consente un’adeguata illustrazione della civiltà romana nella V Regio di Augusta. Verrà affrontato il sistema di assorbimento romano delle Province attraverso l’istituzione delle Colonie e dei Municipi. Si visiteranno gli imponenti resti della città :il teatro, l’anfiteatro, il criptoportico ed i suoi affreschi, le mura, gli edifici monumentali superstiti, le cisterne ed il museo. Una particolare esposizione verrà dedicata all’impresa dell’urbisagliese Lucio Flavio Silva Nonio Basso, generale di Vespasiano, che espugnò la celebre fortezza di Masada in Palestina, sopprimendo l’insurrezione zelota.

15,30 Le mura della città di Urbisaglia Illustrazione della forma perpetua della città romana

Perfettamente conservate nel loro perimetro, le poderose mura della città romana di Urbisaglia , intervallate dal consueto sistema difensivo di torri e porte di accesso, illustra perfettamente come i romani edificassero e proteggessero, con uno schema semplice ma sempre uguale in ogni angolo dell’impero, le loro città. Le mura, di cui furono testimoni d’eccellenza Procopio da Cesarea – che lasciò nelle sue Guerre Gotiche pagine indimenticabili dell’ingresso delle truppe bizantine nella città – e Dante Alighieri – che qui passando osservando le poderose rovine della città scrisse il memorabile verso del Paradiso sulla considerazione di come tutte le cose umane, per quanto grandi, “termine hanno”-. conservano anche alcune delle originali porte per quanto inglobate in alcuni caseggiati rurali.,

Il centro religioso di Urbisaglia e la divinizzazione dell’imperatore. Illustrazione della religione romana

La visita consentirà l’ingresso agli scavi del Criptoportico che, anticamente, circondava sotterraneamente i templi che sorgevano nel Foro. Ancora perfettamente leggibile nella sua monumentalità il complesso sacro che doveva innalzarsi su colonne di granito provenienti forse dall’Egitto – come ancora oggi riscontrabile nei materiali reimpiegati nel Medioevo per la costruzione della vicina abbazia di Fiastra – era probabilmente dedicato alla Salus Augusta o al Genio dell’imperatore. Sarà l’occasione per riflettere con i ragazzi come i romani, dopo la conquista dell’Oriente, iniziassero a divinizzare le figure dei loro imperatori. Questa tradizione, che in Oriente tendeva all’adorazione della persona del sovrano, nell’Occidente romano si tradusse differentemente nell’adorazione della sovranità, di cui il sovrano è portatore. Sarà quindi occasione ideale di fare intendere ai giovani partecipanti come la religione romana mettesse lo Stato, Roma, sugli altari e di conseguenza adorasse le sue virtù, ovvero le virtù politiche e civiche  , quali la Concordia, la Pace, la Salute Pubblica, o il Genio con cui l’imperatore ispirato dagli dei provvedeva giornalmente al mantenimento del governo mondiale., esempio insuperato e mai più ripetuto nell’intera esperienza umana. Verrà anche affrontata la grave crisi religiosa vissuta dal mondo pagano tra il III ed il IV secolo d.C. che nella crisi dell’Impero vide l’abbandono del culto dello Stato a favore di quello nuovo, allora sorgente, di Mitra o del Cristo,

Il Teatro, l’Anfiteatro, i lupanari e le Terme. Illustrazione della civiltà urbana romana: il cives il Diritto e la cittadinanza romana

La civiltà romana, più e meglio di quella greca, seppe individuare alcuni elementi che sarebbero divenuti “topici” in ogni città dell’impero. Il che rende Urbisaglia davvero perfetta come “piccola Roma” per la presenza di ogni obbligato edificio pubblico. Se la città rifletteva nei templi l’altezza spirituale e mentale della politica, ecco che nelle terme, nei teatri ed anfiteatri nonché nei lupanari esprimeva i luoghi del vigore e del piacere fisico. La salute pubblica era garantita oltre che dall’igiene delle terme notoriamente anche da un perfetto sistema fognario. Ad Urbisaglia queste strutture sono tuttora ancora visibili e saranno oggetto di visita nella loro imponenza, in modo particolare nelle strutture imponenti del Teatro e dell’Anfiteatro , tra i meglio conservati della nostra regione, Se gli edifici termali devono ancora essere riportati alla luce ad Urbisaglia sono certamente visitabili le imponenti cisterne che con un geniale gioco di pressione dell’acqua ricavato dalla pendenza su cui il centro sorse, portavano l’acqua agli edifici termali ed alle fontane pubbliche di cui quella monumentale, anticamente adornata di statue, vasche e nicchioni, ha ancora mantenuto l’imponente imbastimento.

I monumenti funerari. Lungo le vie d’accesso. Illustrazione delle città dei vivi e le città dei morti nel mondo antico

Antica abitudine romana era quella di seppellire i defunti lungo gli assi viari che davano accesso alla città. E cosi se da una parte la città dei vivi si distingueva da quella dei morti, erano i morti, con i loro fastosi sepolcri e con le lapidi iscritte rivolte ai passanti – spesso in un giocoso dialogo,- che introducevano i viandanti al centro, Restano ad Urbisaglia alcuni monumenti funerari ad illustrare questa antica tradizione proprio di fronte alle principali strade di accesso.

Il museo Archeologico.Le epigrafi

Il museo archeologico di Urbisaglia conserva eccezionali reperti rinvenuti durante gli scavi del centro. In particolare il patrimonio lapideo di età alto imperiale rappresenta una delle sezioni più interessanti

h 17,00 Lucio Flavio Silva Nonio Basso Il distruttore di Masada  iIlustre cittadino di Urbisaglia. Illustrazione della struttura e dell’armamento dell’esercito romano

Urbisaglia diede i natali al celebre generale romano che, agli ordini di Vespasiano soppresse nel 74 d.C, l’ultima resistenza zelota ebraica a Masada. Con le ricchezze che gli derivarono da quel successo il generale implementò un superbo piano edilizio nella sua città natale di cui, ancora oggi, sono evidenti i resti. Prendendo le mosse dal genio militare del generale urbsalviense si potrà descrivere ai ragazzi la struttura e l’importanza dell’esercito romano, le sue variazioni nei secoli e le azioni più celebri da esso compiute .
• L’esercito repubblicano
• L’esercito di Cesare
• L’esercito imperiale da Augusto a Marco Aurelio
• L’esercito nella decadenza fino ai bizantini

Abbazia di Santa Maria di Chiaravalle di Fiastra ed il Castello  della Rancia il Medioevo e la civiltà curtense e monastica: l’abbazia ed il castello

L’abbazia di Santa Maria di Chiaravalle di Fiastra, per quanto tarda ( 1142) offre uno splendido esempio di come dopo l’abbandono delle antiche città romane a favore di situazioni meglio difendibili ( castrum) gli antichi centri venissero impietosamente  trasformati in cave di pietra da cui ricavare i materiali edilizi con cui edificare i nuovi edifici: le abbazie ed i castelli. L’itinerario della giornata si conclude perciò con la visita all’abbazia cistercense di Fiastra ed al Castello della Rancia che illustrano come meglio non si potrebbe la fase di transizione dal mondo antico al mondo medievale con la sua economia curtense difesa dai equites (cavalieri) asserragliati nei castra (castelli). L’abbazia di Santa Maria di Chiaravalle di Fiastra, edificata con i materiali di reimpiego dell’antica Urbs Salvia, mostra magistralmente questa fase e indica anche l’organizzazione benedettina del lavoro e della preghiera, l’ora et labora, attraverso l’ingegnosa disposizione architettonica degli ambienti ruotanti intorno al chiostro utili all’economia agricola ed alla preghiera. Il Castello della Rancia invece, una delle strutture militari più affascinanti delle Marche, illustra lo sviluppo del Castello intorno al Mastio – dove risiedeva il celllerario e il signore-: ancora magnificamente integro all’interno della torre maestra, 

h 17,15 > h 18,00 Santa Maria di Chiaravalle di Fiastra abbazia cistercense

L’abbazia, voluta da San Bernardo, si presenta con una struttura a tre navate .Evidenti i materiali di reimpiego provenienti da Urbisaglia tra i quali l’altare ricavato da un cippo funerario di età alto imperiale. Avendo i cistercensi bandito la distrazione artistica dalle loro abbazie tutta la decorazione è affidata al gioco dei corpi architettonici nel loro dialogo tra “pieni” e “vuoti” resi affascinanti dai giochi di luce che nelle diverse ore del giorno entrano dagli imponenti rosoni. In fondo alla struttura quattro cappelle, con tracce di affreschi del XV secolo completano la visita.

Chiostro

La vita monastica nella abbazie benedettine ruotava intorno a questa architettura quadrilatera. Si potranno in particolare visitare:
La sala delle oliere concepita per la conservazione del prezioso olio
I magazzini del grano
Le cantine scavate nel tufo risalenti al XII secolo
La sala del capitolo
Lo scriptorium (non visitabile)
Il refettorio dei Conversi con le grandi colonne romane di reimpiego

La residenza Bandini ed il neoclassico giardino all’inglese

Ceduto alla fine del XVIII secolo alla nobile famiglia dei Bandini che nei primi decenni del XIX secolo vi edificò un’elegante palazzo neo-classico eretto dal celebre architetto Ireneo Aleandri, è possibile visitare il giardino d’inverno –che negli affreschi alle pareti ripropone i castelli un tempo appartenenti all’Abbazia ed ai Da Varano signori di Camerino- e il magnifico giardino all’inglese, tra i più sfarzosi e begli esempi di giardino neoclassico all’inglese nella Provicnia di Macerata con alcune piante magnifiche e rare come il centenario sughero.

18,15 Castello della Rancia

A 5 chilometri da Fiastra è possibile visitare l’antichissimo Castello della Rancia. Nato come “grancia” ovvero come granaio dell’abbazia cistercense nel XIV cadde nelle mani del celebre condottiero Rodolfo II da Varano che affidandolo all’architetto Andrea da Como la trasformò nella punta avanzata del sistema difensivo del ducato di Camerino. Dotato di un imponente mastio, all’interno del quale sono ancora visitabili gli appartamenti originali del cellerario cistercense e quindi del castellano, il castello – che nel 1815 fu al centro della battaglia di Tolentino combattuta da Gioachino Murat contro l’esercito austriaco, conserva integri tutti i suoi aspetti difensivi medievali.
• Rivellino
• Mastio e appartamento del signore
• Prigioni
• Cammino di ronda con difesa piombante
• Stalle e cortile
• Torrioni secondari
• Cappella
• Museo archeologico con la raccolta “Silveri” picena e romana

18,45 Fine dei servizi e del percorso

COSTI DEL SERVIZIO DI VISITA GUIDATA
Mezza giornata (Half Day – HD) € 100,00 fino a 20 persone + € 2,00 per ogni persona aggiunta alla ventesima
Intera giornata (Full Day – FD) € 200,00 fino a 20 persone + € 4,00 per ogni persona aggiunta alla ventesima

COSTI ACCESSORI

Si riportano le sole voci dei costi accessori (biglietti d’ingresso, noleggi ecc.). Il relativo importo, sarà comunicato in sede di contatto.

Ancona: Biglietto al Museo Archeologico 
Urbisaglia: Biglietto agli scavi, cisterne e museo archeologico
Fiastra: Biglietto al chiostro dell’abbazia di S. Maria di Chiaravalle
Tolentino: Biglietto al castello della Rancia

EVENTUALE NOLEGGIO DI RADIO AURICOLARI
Qualora il gruppo voglia usufruire del noleggio di radio auricolari (apparecchi radio riceventi attraverso i quali la guida parla e ciascun componente del gruppo ascolta con il proprio auricolare), è possibile noleggiare gli apparecchi per la mezza o l’intera giornata facendone richiesta alla Cum Duco.

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