n. 45 – Visita guidata alla città di Ancona Repubblica Adriatica- intera giornata

Visita guidata alla città di Ancona
dai piceni alla sua fondazione da parte dei greci Dori fino
alla caduta della 
Repubblica anconetana del 1532
Percorso A – mattino: durata h  2,30/3,00

 

Arrivo ad Ancona

Rendez-vous con la guida nella Piazza del Senato
di fronte alla chiesa dei Santi Pellegrino e Teresa

Ingresso al Museo Archeologico Nazionale della Marche:

Inizio del servizio di visita guidata : Ancona nel mondo antico
Il Museo Nazionale Archeologico della Marche, uno dei più bei musei archeologici d’Italia, ubicato nello splendido Palazzo Ferretti – capolavoro del tardo rinascimento progettato da Pellegrino Tibaldi e quindi in parte ristrutturato dal Vanvitelli- consentirà un’esposizione del percorso storico della città di Ancona attraverso i reperti qui rinvenuti e nel contempo uno sguardo più allargato sulle civiltà picena, gallica, ellenistica e romana nelle Marche di cui Ancona costituisce un punto di sintesi. 

Sezione A

Le origini paleolitiche di Ancona e nelle Marche
Il Monte Conero, sulle cui propaggini settentrionali Ancona sorse, al pari delle più interne alture rocciose delle Valli dell’Esino e del Chienti, fu abitato dall’uomo sin dalle epoche più remote. Il percorso guidato -che è anche un cammino dell’evoluzione umana nelle Marche – offre tra le più avvincenti testimonianze litiche dell’uomo rinvenute nella regione quali:
Illustrazione della splendida Venere dei Frasassi (27.000 a.C.)
Ciottolo inciso: donna e testa di cervo da Tolentino (10.000 a.C.)

Sezione B

Ancona nel Bronzo Finale
Ancona, insieme a Fermo, rappresenta l’unico insediamento post “villanoviano” ad oggi rinvenuto nelle Marche. Le testimonianze di un insediamento rinvenute sul colle dei Cappuccini di Ancona sono di grande interesse sia per la storia della città che per la stessa presenza legata al periodo del bronzo finale nella nostra regione. I resti del centro abitato sono interessanti anche in quanto in esso furono rinvenuti : 
• Resti ceramici del Bronzo Finale 
• Ceramiche daunie dipinte

Sezione C

Ancona Picena. Il periodo orientalizzante
Il Museo Archeologico di Ancona è tanto più interessante quanto principalmente dedicato alla civiltà italica dei Piceni che fu il gruppo etnico antico dal quale i marchigiani discendono. Il museo rappresenta in maniera esaustiva le testimonianze più rilevanti di questa straordinaria e misteriosa civiltà che conobbe il suo apogeo culturale tra il VII ed il V secolo a.C. (periodo orientalizzante). I suoi rapporti con le civiltà etrusca e celtica si manifestarono attraverso scambi artistici straordinari Oltre ai reperti rinvenuti ad Ancona il museo raccoglie i ritrovamenti che, in ambito regionale, meglio ci illustrano questa affascinante civiltà italica di cui Ancona, Numana, Ascoli dei Piceni, Pitino, Cupra Marittima e Cupra Montana, furono i centri noti. La guida proporrà un percorso attraverso i tratti salienti della civiltà picena servendosi delle sezioni ad essa appositamente dedicate,  ed in particolare:
Le iscrizioni picene: una lingua italica assolutamente ignota
La religione picena: Diomede, Marte, Ercole, i cavalli e le anatre
La Pica sacra a Marte: armi, scudi, spade, elmi di un popolo guerriero
Le libere donne picene: sepolte con le armi su carri da guerra
I ricchi corredi femminili: rocchetti, fusaiole, collane, bracciali e fibule
La ceramica geometrica picena orientalizzante  bruna e rossa 
Le misteriose uova di struzzo da Pitino un mistero lungo 3000 anni
I monili da Numana: la raffinata arte bronzea italica
Il popolo dell’ambra: monili, fibule e oggetti d’ambra
La scultura: il guerriero di Numana
• I clan marittimi e montani : i bastoni di comando

Sezione D

Ancona e Numana di fronte alla Grecia Classica: il rinvenimento di alcune tra le più belle ceramiche attiche d’Italia
Nel VI-V secolo la vicina città ed il porto di Numana, posto pochi Km a sud di Ancona, misteriosamente prevalse sul porto di Ancona nel commercio con la Grecia classica. I corredi funebri rinvenuti nelle inesauribili necropoli alle pendici del Conero hanno lasciato gli archeologi a bocca aperta per la ricchezza e la bellezza dei corredi, soprattutto per le magnifiche ceramiche attiche, considerate tra le più belle ed importanti tra quelle rinvenute in Italia. Tra i reperti esposti, con cicli legati alla mitologia greca opera dei più grandi artisti del quartiere Ceramico di Atene:
I vasi attici a figure nere : crateri kilix, anfore,hydrie, olpe, oinchoe ecc
I vasi attici a figure rosse : crateri kilix, anfore,hydrie, olpe, oinchoe ecc

Sezione E

I greci dori Siracusani e la fondazione di “Ankon” nel IV secolo a.C.
Nel IV secolo a.C. Dioniso Tiranno di Siracusa, desiderando estendere il suo potere commerciale ad oriente e nel contempo di liberarsi dei suoi oppositori interni, promosse la partenza dei propri nemici politici per la fondazione di una colonia nel mare Adriatico. Fu probabilmente cosi che nel IV secolo a.C. un gruppo di greci Dori Siracusani fondò una colonia sui preesistenti insediamenti villanoviani e piceni battezzandola “Ankon” ed edificando sul Guasco un tempio dedicato a Venere Euplea:
In seguito Ancona sarà a pieno titolo inserita tra i più importanti porti del mondo ellenistico che con i Diadochi, dopo la morte di Alessandro, divennero padroni del Mediterraneo orientale. L’opulenza, la raffinatezza e la bellezza dei reperti provenienti dalle necropoli anconetane esposti nel museo e lo dimostrano. In particolare:
• Illustrazione dei 3 letti funebri ed i loro splendidi accessori eburnei
• I raffinati corredi delle tombe: monili d’oro e  magnifici oggetti in argento
Ricostruzione del tempio di Venere Euplea sulla cima del Guasco

Sezione F

Ancona ed i Celti: i Galli Senoni
Nel IV secolo a.C., mentre i Dori fondavano la città, i Galli Senoni invadevano le Marche settentrionali spingendo i piceni dal fiume Foglia al fiume Esino. I Celti si guardarono dall’invadere anche la colonia greca di Ancona al fine di poter commerciare, attraverso la città, con il Mediterraneo orientale. I celti restano celebri per la loro capacità di lavorazione dell’oro. Il museo conserva al suo interno tra i più splendidi manufatti aurei prodotti dai Galli Senoni rinvenuti nelle necropoli della Vallesina:
Le corone auree di Montefortino, le preziose torques auree ed i vari monili (i reperti di oreficeria del ciclo gallico di Montefortino costituiscono    le più belle collezioni auree dell’intero museo archeologico).
Armi e corredi celtici
Frontone con ciclo di statue in terracotta di tempio italico

Sezione G

L’Ancona romana dal Principato di Augusto a quello di Traiano
Dopo la battaglia del Sentino (295 a.C.) nella quale i Piceni ed i Romani vinsero i Galli Senoni, Roma, nel 268 a.C., sottomise la nostra regione dopo un cruento assedio della metropoli dei piceni; Ascoli. Fu cosi che il Piceno entrò nell’orbita romana. Tuttavia Ancona, che non si schierò con le popolazioni autoctone rimase una città “greca” e per tutto il periodo repubblicano appartenne alla civiltà ellenistica.  Ancona divenne effettivamente “romana” solo con il principato di Augusto che la inserì nella V Regio. Del periodo imperiale, tuttavia, la città conobbe il momento più alto con Traiano, che la utilizzò come porto di partenza per le guerre in Dacia munendone il porto. Magnifiche, nel museo, le testimonianze di età romana:
Epigrafi funerarie e iscrizioni in marmo
Statue e teste di età imperiale : Augusto capite velato
Sarcofagi marmorei del III-IV secolo d.C. il sarcofago del Vinaio
Calco della colonna traiana nella quale è visibile Ancona 
Affreschi, Mosaici ed emblemata dall’Ancona romana
L’Arco di Traiano ad Ancona capolavoro di Apollodoro di Damasco
Ancona in Catullo e nelle Satire di Giovenale

Il Foro e l’anfiteatro greco-romano
Appena usciti dal Museo Archeologico verrà illustrato quanto resta del colonnato che anticamente doveva circondare la piazza del foro (attuale piazza del Senato) per proseguire con una splendida passeggiata con la visita delle rovine dell’imponente anfiteatro greco-romano. Il percorso illustrerà:
Arco Bonarelli: già Porta Pompae dell’imponente struttura era l’ingresso gladiatorio e d’onore dell’anfiteatro. Dalle sue dimensioni si possono intuire le originali proporzioni dell’anfiteatro romano capace di 10.000 spettatori
Illustrazione dei mosaici con iscrizione dedicatoria e piscina
Vista dei poderosi contrafforti cementizi in opus reticulatum che sostenevano l’imponente cavea dell’anfiteatro di cui saranno anche visibili, nella passeggiata, la curva ellittica e le arcate di sostegno delle gradinate
Illustrazione della cavea e del lato a mare della struttura con la porta simmetricamente opposta a quella di pompa

Vista sul porto e sull’arco di Traiano
Dopo una passeggiata (breve tratto di 150 metri in ripida salita) si raggiungerà la cima del Guasco dalla quale sarà possibile contemplare  il porto di Ancona e la città con l’Arco di Traiano fatto costruire dal Senato in onore dell’imperatore da Apollodoro di Damasco e quello Clementino in onore di papa Clemente XII.

L’origine del Cristianesimo ad Ancona. Dalla caduta dell’Impero d’Occidente ai Franchi
Illustrazione dell’ingresso del Cristianesimo ad Ancona (I secolo d.C.) e di qui nelle Marche. La testimonianza di Sant’Agostino. Illustrazione del:
reliquiario di Santo Stefano
culto di San Lorenzo
culto di San Ciriaco
La caduta dell’impero romano d’Occidente. Teodorico e le guerre gotiche. L’Ancona bizantina; la città nella Pentapoli e nell’Esarcato di Ravenna. L’iconoclastia, Liutprando e la guerra franco-longobarda. La donazione di Pipino e il passaggio alla Chiesa nel 741.

Visita alla cattedrale di San Ciriaco (996 -1017)
Eretta tra il 996 ed il 1017 sulla scenografica cima del colle Guasco sopra le rovine del tempio greco dorico dedicato a Venere Euplea e dell’antica chiesa di San Lorenzo sorse il duomo di Ancona, autentico capolavoro dell’arte romanico-bizantina. Visita guidata interna ed esterna alla cattedrale:
L’architettura esterna della Cattedrale: a croce greca 
Il portale ed i leoni in marmo di Verona attribuiti a Giorgio da Como (1228)
Il protiro, la porta laterale e le sue simbologie
La pianta interna a Croce Greca le capriate trilobate di gusto veneziano
I raffinatissimi plutei di maestro Leonardo (1189) e le loro simbologie legate al platonismo di matrice bizantina
La cupola dodecagonale di Margaritone d’Arezzo (1270) e la sua simbologia di derivazione cluniacense relativa al monte Tabor ed alla Trasfigurazione
Gli interventi rinascimentali e le tombe monumentali
Gli interventi vanvitelliani nella cripta
La celebre Madonna delle Lacrime e l’aneddoto napoleonico
• Gli altri santi e beati nella cripta: alle origini del Cristianesimo nelle Marche e ad Ancona: le storie di santa Palazia, Marcellino , Liberio e Ciriaco
• Alcuni capolavori pittorici e scultorei ( la memoria di Piero della Francesca)
La “tomba” con i precordi di Pio II, Enea Silvio Piccolomini, che qui spirò (l’accesso all’abside è severamente interdetto: si darà perciò semplice menzione della preziosa reliquia e superficiale descrizione, da una debita distanza, del bel coro e  dei capolavori appesi nel catino absidale) 

Il Mille.  La nascita del Comune ed i rapporti con Manuele Comneno Imperatore d’Oriente. L’apparato monumentale tra XII e XIV secolo
Un documento del 1128 denuncia già Ancona con otto Consoli e quindi la precoce nascita del Comune. Nel 1155 Manuele Comeno scelse Ancona quale base per un ritorno dell’Impero in Italia. Questo portò la città a schierarsi con Costantinopoli ed a rifiutare la sua appartenenza all’Impero tedesco. Fu cosi che nel 1173 il generale del Barbarossa, Cristiano da Magonza la strinse d’assedio. Fu il fatto d’arme più glorioso e vincente della storia anconetana. La vittoria sviluppò oltremodo i commerci di Ancona con l’oriente Bizantino e la portò a confliggere con Venezia, La ricchissima borghesia che dominò la Repubblica per cinque secoli la dotò, a partire dal mille, di uno splendido apparato monumentale. Sulla scorta di questo concetto il percorso di visita guidata procede quindi con:
Palazzo del Senato: elegantissima struttura in pietra bianca del XII secolo
Palazzo degli Anziani : concepito da Margheritone d’Arezzo nel 1270 su un preesistente edificio bizantino, è il più bel palazzo dell’Ancona medievale che (anche se profondamente rimaneggiato nei secoli successivi) mostra ancora in facciata due di diverse sculture bibliche attribuite allo stesso Margaritone.

Il Gotico e l’arte ad Ancona nel ‘400. I capolavori scultorei di Giorgio Orsini da Sebenico e della sua scuola. I capolavori pittorici di Olivuccio da Ciccarello, Nicola d’Ancona, Carlo Crivelli.
Il ‘400 costituisce per le arti, nella città di Ancona, un momento di eccezionale rinascita che amplia e risarcisce anche gli edifici dei secoli precedenti. Istante straordinario di questo processo è l’arrivo in città dell’architetto e scultore dalmata Giorgio Orsini da Sebenico e della sua scuola che, dopo aver operato a Palazzo Ducale in Venezia, ornerà Ancona con opere immortali. Alla scultura si aggiungerà la pittura, contrassegnata da una fervida scuola locale legata ad un “rinascimento Adriatico” che avrà le sue figure di eccellenza in Nicola d’Ancona e Olivuccio di Ciccarello fino ad Andrea Lili, oltre ad alcuni artisti veneti d’eccellenza quale Carlo Crivelli. Il percorso pittorico verrà affrontato al termine dell’itinerario con la visita alla pinacoteca civica, mentre quello monumentale procederà con la:
Visita alla chiesa di San Francesco alle Scale ed all’imponente portale gotico (1454) di Giorgio Orsini da Sebenico. All’interno alcuni capolavori di Pellegrino Tibaldi, Andrea Lilli e l’Assunta di Lorenzo Lotto
Visita esterna al monumentale Palazzo Beniencasa riedificato sul progetto originale stesso di Giorgio Orsini da Sebenico nel 1450 dopo i bombardamenti austriaci del 1915
• Visita esterna alla splendida Loggia dei Mercanti edificata nel 1443 da Giorgio Orsini da Sebenico, con un complesso piano iconografico legato alle Virtù ed al simbolo di Ancona
Illustrazione al Portale della chiesa di sant’Agostino realizzato nella maturità da Giorgio Orsini da Sebenico con un complesso piano scultoreo iconografico legato all’ordine agostiniano.

Il Rinascimento e l’arte ad Ancona nel XVI secolo. I capolavori pittorici di Tiziano e Lorenzo Lotto. L’architettura di Antonio da Sangallo il Giovane e Pellegrino Tibaldi
Il ‘500 fu per Ancona grande e tragico al contempo. La caduta dell’Impero bizantino nel 1453 e la scoperta dell’America nel 1492 inaridirono i traffici con l’Oriente su cui per secoli Ancona e la sua oligarchia mercantile avevano prosperato . Dall’Oriente invaso dai turchi giungono in città importanti famiglie bizantine ed anche consistenti gruppi ebraici in fuga anche dalla Spagna, che portarono ad Ancona capitali utili allo sviluppo del porto e della città. Nel percorso artistico anconetano si inserisce infatti anche un’importante testimonianza relativa all’arte sacra ebraica ( la città aveva ben tre sinagoghe). Importanti architetti adeguarono la città agli splendori del Rinascimento mentre pittori del calibro di Lorenzo Lotto vi si stabilirono mentre altri, come Tiziano, lasciarono opere insigni. Artisti locali, come Andrea Lilli, proseguirono la tradizione autoctona di una scuola pittorica di rango. Tuttavia nel 1532 i papi, provati dal sacco di Roma da un lato e dal pericolo turco dall’altro, tenendo a conservare la città sotto lo stretto controllo pontificio, con un feroce colpo di mano machiavellico, decapitarono la Repubblica anconetana sostituendosi nel governo alla precedente oligarchia aristocratica Dopo questa data le opere urbane e le committenze vennero concepite da Roma e gli artisti interpellati saranno sempre meno locali . La visita proseguirà quindi con:
Visita esterna al Palazzo del Governo. Progettato nel 1484 da Francesco di Giorgio Martini è tra le più belle opere che l’architetto senese abbia lasciato nelle Marche. Il Palazzo, reso unico dai suoi eleganti doppi archi trionfali d’ingresso, che richiamano quelli di trionfo romani, sorge severo sulla sua mole cubica spezzata dalla leggiadra corte gotica di Michele di Giovanni da Como (1493)
L’elegante torre civica troneggia il complesso.
Palazzo Ferretti, sede del museo Archeologico, (visitato al principio) è uno dei capolavori che Pellegrino Tibaldi eresse ad Ancona e tra i maggiori palazzi rinascimentali marchigiani
Fontana delle 13 Cannelle. Da Palazzo del Governo il percorso procederà quindi fino alla fontana delle 13 cannelle capolavoro rinascimentale di Pellegrino Tibaldi costruita nel 1560. La fontana, in pietra bianca d’Istria alterna mascheroni e clipei contenenti il guerriero in assalto simbolo di Ancona

Santa Maria della Piazza XI secolo
La Chiesa (il cui ingresso, a pagamento, va prenotato) è uno dei gioielli del romanico  nelle Marche e tra le chiese più antiche della regione. Gli scavi archeologici sottostanti hanno permesso di riportare alla luce edifici cristiani del IV e del VI secolo d.C come elementi musivi di straordinario interesse per le origini del Cristianesimo.
Illustrazione della struttura esterna: la facciata di maestro Filippo
Il portale e le simbologie cristiane zoo e fitomorfe
• Il portale laterale con la scultura della Visitazione
L’architettura interna ed il presbiterio rialzato
Gli scavi sotterranei: i mosaici del IV secolo
Gli scavi sotterranei i mosaici e gli affreschi del VI secolo

 

visita guidata nell’Ancona
pontificia e vanvitelliana di Papa Clemente XII
Percorso B – pomeriggio: durata h 2,30/3,00

 

L’Ancona Pontificia e Vanvitelliana di Clemente XII
Il percorso proseguirà nel pomeriggio con la visita all’Ancona pontificia Barocca e Vanvitelliana. Dopo la caduta della Repubblica nel 1532 sono i papi, dall’Urbe, a voler fare di Ancona il braccio romano in Adriatico. Il porto varrà quindi in quanto porto dello Stato della Chiesa. Tra i pontefici cha a questo obiettivo, a partire da Sisto V mirarono, fu senza meno papa Clemente XII giustamente considerato, per la città, il novello Traiano. Il pontefice poté avvalersi di importanti architetti. Primo tra tutti Luigi Vanvitelli, che per Ancona edificherà opere altissime. Anche in pittura il secolo è contrassegnato da un importante artista locale, anche se operante a Roma, quale Carlo Maratta, ma anche da opere di artisti celebri, come il Guercino, che ad Ancona lasceranno importanti capolavori. Persino nella scultura, con l’opera del Varlè, trapiantato da Roma al seguito del Vanvitelli, le arti lasceranno importanti testimonianze. Il percorso barocco seguirà quindi con la visita a:
Visita alla chiesa del Gesù. La chiesa, edificata già nel ‘600 per i Gesuiti, fu rivista con geniale intuizione nella facciata dal Vanvitelli che la contraddistinse con un originalissimo ed elegante pronao curvilineo ad ordine gigante in pietra bianca d’Istria. All’interno capolavori di Sebastiano Conca, Orazio Gentileschi, Tibaldi e sculture dei fratelli Jacometti, Purtroppo l’interno non è visitabile
Piazza del Plebiscito (o del Papa): la piazza dal punto di vista urbanistico è indubbiamente uno dei colpi d’occhio più straordinari che vi siano nelle Marche per la quantità, la grandiosità e l’eleganza dei palazzi rinascimentali e barocchi che vi si affacciano con un indubbio effetto scenografico.
Complesso monumentale di papa Clemente XII. La statua colossale del pontefice benefattore della città, dello scultore berniniano Cornacchini ha sotto di sé due belle fontane ( dei Decapitati e la Fontana di Piazza) e domina scenograficamente il dislivello della piazza stessa che, sullo sfondo si innalza culminando nel complesso monumentale della chiesa di San Domenico.
Chiesa di San Domenico: progettata nel 1763 dall’architetto romano Carlo Marchionni allievo del Vanvitelli, con la sua elegantissima facciata in pietra bianca d’Istria intervallata da raffinate colonne ioniche . domina la piazza “del Papa”. La chiesa, che all’interno ha un notevole impianto scultoreo del Varlè, aveva sull’ altare maggiore la Crocifissione del Tiziano (oggi in pinacoteca) e in un altare laterale una bella Annunciazione del Guercino. ( la chiesa si trova raramente aperta al pubblico visitante: se ne darà perciò un’illustrazione esterna
Palazzo Jona: scendendo dalla piazza verso il porto la mole angolare di palazzo Jona, già Bourbon, con le sue magnifiche architetture vanvitelliane denuncia nelle forme delle porte e delle finestre la firma dell’architetto
Teatro delle Muse per quanto già neoclassico domina la piazza la mole del teatro delle Muse eretto nel 1827 dal Ghinelli con l’elegante timpano raffigurante i soggetti omonimi, Purtroppo colpito dai bombardamenti inglesi del 1943 l’interno presenta oggi una struttura contemporanea in evidente cacofonia con la ricerca del puro e semplice ideale classico perseguito dai suoi antichi costruttori,.
Chiesa del SS Sacramento: l’edificio costruito su evidente ispirazione  borrominiana , soprattutto nella cuspide del  campanile, chiaramente ispirata a quella di sant’Ivo alla Sapienza a Roma, fu costruita in stile vanvitelliano dall’architetto fanese Francesco Maria Ciarrafoni nel 1771. L’interno, che originariamente ospitava gli arazzi del Rubens, ha dipinti dell’anconetano Podesti e statue del Varlè.

Pinacoteca civica di Palazzo Bosdari
La visita pomeridiana avrà uno dei suoi punti più esaltanti nell’illustrazione della pinacoteca civica  di cui si visiteranno i piani relativi alle opere che vanno dal XIII al XIX secolo. La pinacoteca ripercorre idealmente, concludendolo, il percorso storico della città iniziato dal museo archeologico nazionale delle Marche. Infatti l’itinerario pittorico qui proposto riattraversa le diverse epoche storiche di cui- lungo il percorso- si sono visitate le testimonianze monumentali. La visita si scandirà come di seguito illustrato:

Sezione A

La scultura romanica e gotica. I frammenti scultorei di Margheritone d’Arezzo dal Palazzo degli Anziani

Sezione B

La grande pittura gotica ad Ancona: Neri di Bicci, Olivuccio da Ciccarello, Carlo Crivelli
Neri di Bicci:
• Madonna con Bambino
Olivuccio da Ciccarello:
• Vergine incoronata
• Madonna dell’Umiltà
• Dormitio Virginis
• Circoncisione
Carlo Crivelli
• Madonna con Bambino : da considerare tra i sommi capolavori dell’artista

Sezione C

La grande pittura rinascimentale ad Ancona. Lorenzo Lotto, Tiziano Vecellio, Sebastiano del Piombo Domenichino
Girolamo Dente detto di Tiziano (allievo):
• SS Francesco, Leonardo e Marco
Tiziano Vecellio:
• Crocifissione 
• Pala Gozzi
Sebastiano del Piombo
• San Francesco d’Assisi
Lorenzo Lotto
• Pala dell’Alabarda
Spadarino:
• Elemosina di San Vincenzo di Villanova
Andrea Lilli
• Storie della vita di San Nicola da Tolentino
• Frammenti della pala di sant’Agostino con la celebre vista di Ancona
• Crocifissione

Sezione D

La pittura nell’Ancona vanvitelliana di Clemente XII
Carlo Maratta
• Ritratto di papa Clemente IX
• Ritratto di Alessandro VII
• Madonna con san Nicola da Bari
Francesco Barbieri detto il Guercino:
• Santa Palazia
• Immacolata Concezione
Giovanni Battista Salvi detto Il Sassoferrato
• Madonna
Antonio Zanchi
• Isacco e Giacobbe

Sezione E

Ancona nel XIX secolo Francesco Podesti:
• Cartoni per gli affreschi di Villa Torlonia
• Il Giuramento degli Anconetani

All’uscita della Pinacoteca sarà possibile effettuare un breve passaggio all’interessante Museo della Città, che in maniera didattica offre uno sguardo molto ben concepito, soprattutto all’Ancona settecentesca (anche in considerazione del fatto che le più interessanti chiese superstiti ai bombardamenti del 1944 della città sono quasi sempre chiuse o comunque spesso inaccessibili alla visita guidata). All’uscita dal museo della città,  con una breve e gradevole passeggiata sul Lungomare Vanvitelli, si raggiungerà l’imponente mole di:
Porta Pia  edificata da Filippo Marchionni (figlio di Carlo) nel 1787 la porta monumentale in stile barocco rappresentava la degna appendice d’ingresso alla città dopo la mole del Lazzaretto vanvitelliano. Di eleganti forme classiche ad un fornice, l’arco d’ingresso – con elementi  in ordine gigante – costituiva l’adeguato coronamento al piano di rinnovamento settecentesco della città.
Mole Vanvitelliana edificata da Luigi Vanvitelli nel 1734 in forma pentagonale, forse a ricordare il porto traianeo di Ostia Antica, la mole è una delle più belle architetture legate al funzionalismo ed al razionalismo illuminista che il secolo XVIII abbia prodotto, Geniale nella sua semplicità essenziale e robusta nelle sue forme. la struttura è un complesso architettonico dal sapore mitteleuropeo senza uguali in Italia, Al centro si erge l’elegante tempietto di san Rocco, in pietra bianca d’Istria a coronamento del complesso monumentale

Fine del servizio di visita guidata.  Rientro

 

COSTI DEL SERVIZIO DI VISITA GUIDATA
sezione A o sezione B (HD, Half Day): € 100,00 fino a 20 persone + € 2,00 per ogni persona aggiunta alla ventesima
sezione A + sezione B (FD, Full Day): € 200,00 fino a 20 persone + € 4,00 per ogni persona aggiunta alla ventesima

COSTI ACCESSORI
Si riportano le sole voci dei costi accessori (biglietti d’ingresso, noleggi ecc.). Il relativo importo, sarà comunicato in sede di contatto.
Museo Archeologico : Biglietto d’ingresso
Pinacoteca : Biglietto d’ingresso
Santa Maria della Piazza (contributo per apertura)
Museo della città : Biglietto d’ingresso 

RADIO AURICOLARI
Qualora il gruppo voglia usufruire del noleggio di radio auricolari (apparecchi radio riceventi attraverso i quali la guida parla e ciascun componente del gruppo ascolta con il proprio auricolare), è possibile noleggiare  gli apparecchi.

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